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PNRR: favorire la progettazione e l’assunzione di personale tecnico


Audizione dei Costruttori: occorrono misure urgenti per rendere operativi i progetti e rispettare la data del 2026.


E’ necessario favorire la progettazione e l’assunzione di personale tecnico per rendere attuativo il PNRR e non gettare al vento un’opportunità irripetibile per l’Italia. E’ questo il principale concetto espresso da Massimiliano Musmeci, Direttore generale di Ance, in audizione informale presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Istruzione del Senato. Il tema, il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 36/2022, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del PNRR (DDL 2598/S). Il Piano sta entrando nella fase attuativa, dopo la distribuzione di quasi tutti i 108 miliardi destinati ad investimenti infrastrutturali ai territori. Ecco perché è arrivato il momento di accelerare e semplificare le procedure, rafforzando la capacità amministrativa di tutti gli enti coinvolti.

Ance e progetti esecutivi

Lo sforzo principale, fino al 2026, dovranno compierlo le amministrazioni, secondo Musmeci. E’ il momento di completare la selezione degli interventi finanziabili, la successiva pubblicazione dei bandi di gara per l’affidamento dei lavori. Oltre alla gestione, all’erogazione e al controllo dei finanziamenti relativi a ciascun intervento. Tra le principali mancanze denunciate da Ance, la carenza di progetti esecutivi. Stando ad una ricerca dell’Associazione, infatti, circa 2/3 degli interventi candidati e/o finanziati con il PNRR è ancora allo stato progettuale preliminare. Ecco perché è necessario “prevedere maggiori risorse dedicate alla progettazione” ha sottolineato Musmeci. Ma non solo. Altra tematica, le assunzioni di personale al Ministero dell’Interno. Decisione giusta in ambito edilizio. Con dei “ma”.


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Mancanza di personale

Il Ministero gestisce una quota importante delle risorse destinate all’edilizia, circa 12 miliardi. Tuttavia, “l’assunzione di sole 20 unità di personale e le risorse previste, pari a poco più di 4 milioni di euro, appaiono insufficienti”. In considerazione sia del numero di progetti previsti, 60.000, sia degli enti coinvolti, 8.000 comuni, con i quali il Ministero dovrà rapportarsi nella gestione dei finanziamenti. Positivi, invece secondo Ance, gli interventi relativi alla semplificazione degli iter di autorizzazione di opere in ambito portuale e per quanto concerne le norme in materia di edilizia scolastica. Previsto il finanziamento di interventi in overbooking attraverso l’utilizzo di fondi nazionali. La disposizione consente di “costituire una riserva di progetti, in modo da garantire il raggiungimento degli obiettivi del PNRR”.  Una corsa contro il tempo, dunque.

Parità di genere

Dubbi anche sull’art. 95 del Codice dei contratti pubblici, con l’introduzione del possesso della certificazione della parità di genere tra i criteri premiali che le amministrazioni aggiudicatrici possono prevedere nei bandi per l’attribuzione di un maggior punteggio all’offerta. Una misura che secondo Ance dovrebbe essere limitata agli appalti di servizi e forniture. Applicare la premialità anche agli appalti di lavori (come attualmente previsto) comporta criticità, considerate le peculiarità del settore edile. La manodopera operaia è prevalentemente maschile, infatti. In tema di crisi d’impresa, è sicuramente apprezzabile la proroga al 15 luglio 2022 dell’entrata in vigore del relativo Codice (D.Lgs.14/2019). Il documento permetterà di disciplinare in maniera strutturata anche la “composizione negoziata della crisi”.

L’Ance richiede misure per accelerare gli interventi

In generale, Massimiliano Musmeci ha illustrato alle Commissioni riunite una serie di ulteriori proposte che “possono contribuire all’accelerazione degli interventi”. Tra le necessità evidenziate:

  • rendere obbligatoria la nomina del collegio consultivo tecnico anche per gli appalti sotto soglia;
  • estendere il silenzio assenso tra amministrazioni pubbliche anche ai rapporti fra PA che, nell’ambito dello Sportello unico Edilizia, devono su input del privato interpellare altre amministrazioni;
  • semplificare il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche;
  • incentivare gli interventi di bonifica.

fonte: teknoring