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Legge di Bilancio 2024, il testo in Senato


Manovra 2024: tassa 26% sulle plusvalenze delle case riqualificate con il 110%, verifiche sulla rendita catastale, ritenuta sui bonifici all’11%.


La Legge di Bilancio 2024 è da oggi all’esame del Senato.

Diverse le novità che interessano l’edilizia e, in particolare, gli immobili che hanno usufruito del superbonus 110% e degli altri bonus edilizi: la tassa del 26% sulle plusvalenze delle case riqualificate con il 110%, le nuove verifiche sulla rendita catastale, la ritenuta sui bonifici all’11%. Prorogate per il 2024 le agevolazioni per i mutui prima casa.


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Tassa 26% sulle plusvalenze delle case riqualificate con il 110%

La bozza di Legge di Bilancio 2024 prevede che, a partire dal 1° gennaio 2024, i costi dei lavori di riqualificazione energetica e sismica agevolati dal superbonus 110% rientreranno nella plusvalenza tassata al 26% realizzata con la vendita della casa.

Se la vendita viene effettuata meno di 5 anni dopo la conclusione dei lavori, tra i ‘costi inerenti al bene’ (che sono deducibili e non concorrono alla plusvalenza) non rientreranno quelli relativi agli interventi agevolati dal superbonus 110%; se la vendita avviene tra 5 e 10 anni dopo i lavori, invece, sarà deducibile dalla plusvalenza solo il 50% dei costi dei lavori. 

La plusvalenza che ne deriverà sarà tassata al 26%.

Se, invece, tali immobili sono rivenduti dopo più di 10 anni dai lavori, i ‘costi inerenti al bene’, deducibili dalla plusvalenza, comprenderanno quelli relativi ai lavori di riqualificazione energetica e sismica agevolati con il superbonus 110%.

Questi costi – non più deducibili o deducibili per metà nei primi 10 anni – sono spese non realmente sostenute dal venditore perché interamente rimborsate dallo Stato attraverso il superbonus 110%, ma che hanno consentito un notevole aumento di valore dell’immobile di cui il venditore beneficia al momento della vendita.

La novità riguarda le case per le quali il superbonus 110% sia stato fruito come sconto in fattura o cessione del credito. I costi restano invece deducibili se il superbonus è stato fruito come detrazione Irpef. 

Sono esclusi gli immobili acquisiti per successione e quelli adibiti a prima casa.

Superbonus, verifiche sulla rendita catastale

In arrivo nuovi controlli sulla rendita catastale.

L’obiettivo del Governo, formalizzato nel disegno di legge di Bilancio 2024, è verificare se l’aumento del valore degli immobili, dovuto ai lavori di efficientamento energetico e miglioramento antisismico, ha aumentato anche la rendita catastale e se queste variazioni sono state correttamente segnalate.

L’Agenzia delle Entrate controllerà che chi ha realizzato lavori agevolati con il Superbonus abbia presentato, ove previsto, la comunicazione di variazione catastale. Alla fine di ogni cantiere, il direttore lavori deve chiudere la pratica presentando la dichiarazione di variazione catastale oppure la dichiarazione che i lavori non hanno influito sulla rendita catastale.

I controlli avverranno sulla base di “liste selettive elaborate con l’utilizzo delle moderne tecnologie di interoperabilità e analisi delle banche dati”. L’Agenzia confronterà le banche dati del Catasto con le comunicazioni o le richieste di permesso di costruire presentate prima di avviare i lavori.

Se emergerà che non è stata presentata la dichiarazione di variazione catastale, l’Agenzia invierà al beneficiario una comunicazione per invitarlo a regolarizzare la propria posizione.

Superbonus e bonus edilizi, ritenuta 11% sui bonifici

Dal 1° marzo 2024, la ritenuta sui bonifici per le ristrutturazioni – l’importo trattenuto dalle banche e da Poste Italiane sul pagamento effettuato, con bonifico parlante, dal cliente che usufruisce del Superbonus e dei bonus edilizi all’impresa che realizza i lavori – aumenterà dall’attuale 8% all’11%.

Con la ritenuta sul bonifico nell’ambito di una ristrutturazione, le banche e Poste Italiane trattengono una somma come acconto dell’imposta sui redditi. Questo significa che l’impresa che ha effettuato il lavoro agevolato con il Superbonus o gli altri bonus edilizi incamera una somma decurtata della ritenuta. La ritenuta riduce quindi la liquidità di cui l’impresa può disporre.

Mutui prima casa, prorogate le agevolazioni

Saranno prorogate anche per il 2024 le agevolazioni per l’accesso al mutuo per l’acquisto della prima casa. Le agevolazioni spettano agli under 36 con un ISEE fino a 40mila euro annui, che richiedono un finanziamento con loan-to-value (il rapporto tra ammontare del capitale preso in prestito e valore della casa) superiore all’80%.

Questi mutui saranno assistiti da una garanzia statale, che coprirà fino all’80% della quota capitale. 

Per questi obiettivi, la dotazione del Fondo di garanzia per la prima casa è stata incrementata di 282 milioni di euro.
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fonte: edilportale