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Superbonus 110, Draghi dice basta: costi triplicati!


A Strasburgo il premier loda il lavoro di Cingolani, ma mette l’accento sui costi triplicati, in tutti i sensi, dal Superbonus: le proroghe sono a rischio.


Nel Decreto Aiuti il Governo presieduto da Mario Draghi ha dato al Superbonus spazio per un altro tassello di proroga, nello specifico per i lavori sulle villette. Ma il Superbonus fa penare il premier, che a Strasburgo, durante l’ultima plenaria del Parlamento europeo, ha parlato chiaramente di un disaccordo sulla ulteriore proroga del Superbonus.

Superbonus 110 e quel “non siamo d’accordo”

“Il nostro governo è nato come governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale – ha ricordato Mario Draghi nel suo discorso al Parlamento europeo – i suoi pilastri più importanti. Ma non siamo d’accordo su tutto, sul bonus del 110% non lo siamo, perché il costo di efficientamento è più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni sono triplicati, perché toglie la trattativa sul prezzo”.

Il premier ha ringraziato Roberto Cingolani, alla guida del Ministero per la Transizione ecologica, ma ha anche chiarito in termini economici il suo giudizio sul Superbonus. 

“Il ministro dell’ambiente è stato straordinario, ha fatto provvedimenti straordinari. Possiamo non essere d’accordo sul superbonus 110% e non siamo d’accordo sulla validità di questo provvedimento – spiega Draghi -. Cito un esempio: il costo di efficientamento è più che triplicato grazie ai provvedimenti del 110%, i prezzi degli investimenti necessari per le ristrutturazione sono più che triplicati perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo. Poi, le cose vanno avanti in Parlamento, il governo ha fatto quel che poteva e il nostro ministro è molto bravo”.

Le reazioni: Confedilizia chiede conto al Governo sugli ostacoli imposti al Superbonus

Naturalmente le parole di Draghi hanno scatenato ansie e applausi delle diverse parti politiche, e messo in subbuglio soprattutto i rappresentanti all’interno del Governo in quota Movimento Cinque Stelle.

Sul fronte del mondo delle costruzioni invece, la prima a commentare l’uscita del presidente del Consiglio dei Ministri è stata Confedilizia: “Il problema segnalato dal premier esiste, anche se l’aumento dei prezzi – sottolinea il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – è stato determinato da molteplici fattori” ma “quel che lascia perplessi è il fatto che il Governo, impossibilitato a bloccare questa misura in quanto voluta dalla quasi totalità del Parlamento, abbia introdotto negli ultimi mesi evidenti ostacoli alla sua concreta applicazione, in particolare attraverso i limiti imposti alla cessione del credito”.

Questo modo di procedere, oltre a non distinguersi per trasparenza, ha prodotto due conseguenze molto negative secondo Confedilizia. La prima è stata quella di mettere in estrema difficoltà (in alcuni casi addirittura in crisi) imprese, professionisti e proprietari che avevano i cantieri aperti.

 La seconda è stata quella di bloccare l’utilizzo anche di tutti gli altri incentivi per interventi sugli immobili, per i quali il meccanismo di cessione del credito e sconto in fattura consentiva un’applicazione anche da parte di cittadini a reddito medio-basso.

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Fonte: teknoring