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Entra in vigore la Banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio


Con il decreto 8 febbraio 2022 entra in vigore la Banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio. Vediamo cosa cambia.


Entrato in vigore, domenica 13 marzo, il decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che darà vita alla prima Banca Dati Nazionale sull’abusivismo edilizio in cui saranno raccolte e rese disponibili le informazioni sugli immobili e le opere realizzate in violazione di legge.


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A cosa serve la Banca Dati Nazionale abusivismo edilizio

L’intento della Banca sull’abusivismo edilizio è quella di aumentare la riqualificazione del territorio partendo dalle demolizioni e quindi dalla eliminazione di immobili abusivi. Secondo un rapporto realizzato da Legambiente in materia, in ben 16 anni, sono stati demoliti solo il 32,9% degli immobili abusivi

La raccolta condivisa consentirà, afferma dal Mims il ministro Giovannini, “di mettere a sistema le informazioni sulle opere abusive nel Paese e rafforzare le azioni di contrasto contro un fenomeno illegale che ha arrecato gravi danni alla vivibilità delle città e all’ambiente” e continua precisando che “l’iniziativa richiede un’azione congiunta di diversi ministeri e la collaborazione di Regioni e di enti locali. Abbiamo così avviato un percorso virtuoso per proteggere e tutelare meglio i territori”.

Con questo nuovo strumento si spera di porre un concreto freno ai fenomeni di deregulation urbana, facendo confluir in un un unico portale il censimento degli immobili abusivi.

Tale attività sarà realizzata tramite la sinergia dei diversi Ministeri competenti, delle Regioni e degli Enti Locali. A loro toccherà il compito di segnalare i manufatti abusivi.

Finalità

La BNDAE intende perseguire le seguenti finalità:

  • censire i manufatti abusivi presenti sul territorio nazionale;
  • rendere disponibili i dati alla amministrazioni pubbliche competenti in materia di abusivismo edilizio;
  • integrare ed omogeneizzare le informazioni e i dati anche territoriali;
  • agevolare la programmazione e il monitoraggio degli interventi di demolizione delle opere abusive

Come funzionerà 

Nella prima fase saranno coinvolti inizialmente i Comuni, che andranno ad alimentare con le proprie informazioni l’elenco degli immobili e le opere abusive. Per sostenere, tale progetto, i Comuni avranno per gli interventi di demolizione delle opere abusive un fondo di 15 milioni di euro, rifinanziato con la legge di bilancio per il 2022.

Successivamente l’indagine si estenderà più a largo raggio. Saranno coinvolti diversi Ministeri Interno, Giustizia, della Transizione ecologica, della Cultura, Economia e delle Finanze. Ed infine anche l’Agenzia delle Entrate e le Regioni.

Come verrà alimentata la Banca Dati Nazionale abusivismo edilizio

La BDNAE sarà alimentata direttamente dagli enti coinvolti nel progetto purché competenti in materia di abusivismo edilizio, (ex art. 1, comma 27, della legge n. 205 del 2017) i quali potranno condividere e/o trasmettere esclusivamente tramite il sistema informatico le informazioni relative agli illeciti accertati e ai provvedimenti emessi.

Una volta raccolti sufficienti informazioni, in base ad una serie di tavoli congiunti, si andranno a definire le procedure per la trasmissione e la condivisione dei dati presenti nella Banca.

La condivisione delle informazioni partirà solo 1 anno dopo l’entrata in vigore di queste convenzioni.

Al via la richiesta dei contributi del Mims per demolizioni abusi

Sempre la fine di arginare il fenomeno dell’abusivismo edilizio è stata avviata oggi la quarta campagna per la concessione di contributi ai Comuni per la demolizione delle opere abusive.

Secondo quanto riportato da una noti del Mims “L’iniziativa  conferma la volontà del Ministero delle Infrastrutture e della mobilita’ sostenibili (Mims) di contrastare l’abusivismo edilizio, passo propedeutico e indispensabile per la riqualificazione del territorio, in collaborazione con gli enti locali“.

Attivata fino al 2 giugno la piattaforma online, utilizzata gia’ per le precedenti campagne, attraverso la quale i Comuni potranno presentare domanda registrandosi alla pagina web https://fondodemolizioni.mit.gov.it

Le risorse stanziate per le operazioni di demolizione ammontano complessivamente a 11 milioni di euro per il 2022. Come previsto dal Decreto interministeriale n. 254 del 23 giugno 2020, che disciplina i criteri per la loro ripartizione, i contributi riguardano interventi ancora da eseguire e sono concessi a copertura del 50% dei costi di rimozione o di demolizione delle opere o degli immobili realizzati in assenza o totale difformita’ dal permesso di costruire e per i quali sia stato adottato un provvedimento definitivo di rimozione o di demolizione.

Terminata la campagna, all’esito dell’istruttoria delle domande pervenute, il ministro Enrico Giovannini firmera’ il decreto di assegnazione dei fondi ai Comuni beneficiari.

Il decreto è disponibile in free download qui di seguito.



Fonte: teknoring