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Superbonus, i dati aggiornati sull’utilizzo della detrazione


I dati forniti da Enea e dall’Agenzia delle Entrate aiutano a capire il reale impatto della detrazione sull’economia e sui conti pubblici.


Al 30 aprile 2022, erano in corso 155.543 interventi edilizi incentivati, per circa 27,4 miliardi di investimenti ammessi a detrazione, che porteranno a detrazioni per oltre 30 miliardi.

Il Superbonus 110% è al centro di polemiche politiche sul suo impatto sull’economia e sui conti pubblici. Qual è la situazione reale? Ci aiutano a capirla i dati forniti mensilmente da Enea, nazionali e regionali, relativi all’utilizzo della controversa detrazione, raccolti in 22 tabelle, di cui la prima contenente i dati nazionali, le successive i dati per ciascuna Regione, l’ultima riepilogativa.


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Superbonus, lo stato di salute al 30 aprile 2022

I dati resi noti sono:

  • il numero delle asseverazioni caricate sul sito dedicato;
  • il valore assoluto degli investimenti ammessi alla detrazione;
  • i valori assoluti e percentuali dei lavori già completati.

Inoltre sono specificati i dati per i lavori relativi a condomini, edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti.

Al 30 aprile 2022, erano in corso 155.543 interventi edilizi incentivati, per circa 27,4 miliardi di investimenti ammessi a detrazione, che porteranno a detrazioni per oltre 30 miliardi.

lavori condominiali avviati (64,8% già ultimati) sono 24.263, che rappresentano il 48,9 % del totale degli investimenti, mentre i lavori negli edifici unifamiliari e nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti sono rispettivamente 81.973 (74,1% già realizzati che rappresentano il 33,5% del totale investimenti) e 49.303 (76,6% realizzati che rappresentano il 17,5% degli investimenti).

La regione con più lavori avviati è la Lombardia (23.733 edifici per un totale di oltre 4,5 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione), seguita dal Veneto (19.720 interventi e 2,7 miliardi di euro d’investimenti) e dal Lazio (13.902 interventi già avviati e 2,5 miliardi di euro di investimenti).

Le cessioni e gli sconti in fattura

Alla data del 31 dicembre 2021, le cessioni e gli sconti in fattura comunicati all’Agenzia attraverso l’apposita piattaforma telematica sono stati quasi 4,8 milioni (0,1 milioni nel 2020 e 4,7 milioni nel 2021), di cui riferibili al Superbonus 1.3 milioni, per un controvalore complessivo di oltre 38,4 miliardi di euro (0,6 miliardi nel 2020 e 37,8 miliardi nel 2021), di cui riferibili al Superbonus 13,3 miliardi.

I crediti inesistenti

Per quanto riguarda l’attività di analisi e controllo svolta dall’Agenzia e dalla Guardia di finanza sulla circolazione dei crediti d’imposta, a febbraio 2022 l’ammontare complessivo di crediti d’imposta inesistenti ammonta a circa 4,4 miliardi di euro. In particolare:

160 milioni di euro sono stati sospesi e scartati dall’Agenzia sulla piattaforma “cessione crediti”, per effetto delle disposizioni introdotte con il Decreto anti-frode, che consente all’Agenzia di effettuare tale controllo preventivo in presenza di profili di rischio;

  •  2,3 miliardi sono oggetto di sequestri preventivi da parte dell’Autorità giudiziaria, a seguito di segnalazione dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza;

  •  i restanti importi sono oggetto di indagini in corso e di richieste di sequestro preventivo inoltrate alle competenti Autorità giudiziarie.

Superbonus e Pnrr

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), Componente 3, della Missione 2 (Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici), destina complessivamente 13,95 miliardi di euro alla misura del Superbonus. Sempre in materia efficienza energetica e riqualificazione degli edifici sono previste ulteriori risorse nazionali a carico del cd. Fondo complementare per un ammontare complessivo di 6,56 miliardi di euro (di cui 4,56 specificamente destinati al Superbonus), nonché ulteriori 0,32 miliardi dal programma REACT dell’UE.
Gli interventi di questa Componente, come scritto nel testo del Pnrr, si prefiggono di incrementare il livello di efficienza energetica degli edifici, una delle leve più virtuose per la riduzione delle emissioni in un Paese come l’Italia che dispone di un parco edifici con oltre il 60 per cento dello stock superiore a 45 anni, sia negli edifici pubblici (es. scuole, cittadelle giudiziarie), sia negli edifici privati. Ma a quale prezzo?

Fonte: teknoring