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PNRR e semplificazioni: per aprire un’attività basterà inviare una Pec


E’ quanto prevede il Decreto zero burocrazia che sarà licenziato entro la fine del mese: subito operativo per 36 categorie artigiane, tra i quali il comparto edile.


Falegnami, ebanisti, fabbri, tornitori, decoratori, restauratori.

E poi i riparatori di elettrodomestici, le piccole sartorie, i calzolai. Senza dimenticare i professionisti del mondo dell’edilizia e del suo indotto come muratori, carpentieri e idraulici.

Gli effetti del PNRR, in un’ottica di semplificazione, si faranno sentire sul mondo delle professioni. Per ben 36 categorie di artigiani, sarà possibile avviare l’attività con una semplice comunicazione digitale al Comune, eliminando tutte le altre pratiche spesso lungo e tortuose. In soldoni, basterà una Pec per partire.

 Con il “Decreto zero burocrazia”, pronto entro la fine del mese di febbraio, il Governo – su proposta del Ministero della Funzione pubblica – inizia a dare una vera e propria sforbiciata alla burocrazia. 

Uno dei principali target che bisogna raggiungere per realizzare gli obiettivi del PNRR.



PNRR e semplificazione burocratica

Un percorso verso la semplificazione normativa che il ministro Paolo Zangrillo ha illustrato nel corso del suo intervento ai lavori della XI Conferenza della Fondazione Anci per la Finanza Locale (IFEL).

“Il PNRR è una sfida che dobbiamo vincere. Per questo è fondamentale rispettare le tappe imposte”.

Oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro del Piano sono riservati all’Italia per il processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione.

Il primo passo da compiere per Zangrillo è il seguente: “Entro il 2026 il mio obiettivo è semplificare ben 600 procedure amministrative. Sarà fondamentale il dialogo con gli altri dicasteri e gli enti territoriali per arrivare ad un percorso condiviso”.

E ancora: “Dobbiamo dedicare attenzione al capitale umano, perché la possibilità di realizzare i nostri progetti passa attraverso la disponibilità di competenze tecniche e che persone che svolgano il proprio lavoro con passione”.

Procedere per step

Il primo step, dunque, sarà il Decreto zero burocrazia. 

Attualmente, le attività produttive in questione per aprire, oltre alla Comunicazione d’Impresa, devono produrre anche la Scia.

Con la semplice presentazione di una Pec il passaggio tortuoso e ricco di scartoffie sarebbe superato, rendendo agevoli e veloci procedure sin qui ingolfate.

Si procederà per gradi: delle 600 procedure amministrative da tagliare, nel giro di un mese saranno definite circa 30 procedure di semplificazione amministrativa.

Relative al comparto dell’artigianato e delle attività produttive, alla disabilità, all’ambiente e all’energia, all’edilizia e alle telecomunicazioni.

Per Zangrillo, le procedure da semplificare nel 2023 dovranno essere almeno 100.

Già: perché semplificare significa anche individuare iter uniformi e standardizzati tra i diversi ambiti di attività. Solo così si potrà arrivare alla piena interoperabilità tra le amministrazioni coinvolte.



Digitalizzazione e competenze

Certo, la strada è ancora lunga.

Oltre alla semplificazione, bisogna mirare alla digitalizzazione. Il ministro Zangrillo ricorda, infatti, che è necessario fa compiere alla Pubblica Amministrazione uno “slancio di modernizzazione che renda pienamente operativi i percorsi di digitalizzazione che sono stati avviati per velocizzare, snellire e rendere più efficace l’azione amministrativa. 

Semplificazione e digitalizzazione, insieme, come facce della stessa medaglia per raggiungere gli obiettivi nazionali e quelli europei dettati dal Piano”. Senza dimenticare la formazione:

“Le competenze sono fondamentali.

Nel 2022 abbiamo assunto oltre 1.000 esperti a supporto degli enti territoriali per l’espletamento delle pratiche relative al PNRR.

La Pubblica amministrazione deve tornare ad essere appetibile per chi cerca un percorso professionale stimolante e ricco di opportunità”.


fonte:teknoring