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Imprese: cresce la richiesta di laureati, ma uno su due non si trova


Ricerca Unioncamere-Anpal: tra i titoli di studio più difficile da reperire, i laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione.


Continua a crescere la richiesta di laureati da parte delle imprese.

Ma quasi uno su due è introvabile.

Tra i titoli di studio più difficili da reperire, i laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione (61%). E’ quanto emerge dai dati pubblicati dal Bollettino annuale 2022 del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. 

Lo scorso anno la domanda di laureati ha superato le 780 mila unità, arrivando a rappresentare il 15,1% del totale dei contratti che le imprese intendevano stipulare. Un aumento pari all’1,4% rispetto al 2021.

Quasi la metà di tali profili, per la precisione il 47%, risulta difficile da trovare, richiedendo alle imprese una ricerca che può impegnare anche 4-5 mesi. Ecco una panoramica dei principali dati che scaturiscono dalla ricerca di Unioncamere e Anpal.


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Ingegneri elettronici e dell’informazione

Il titolo di studio più difficile da reperire nel 2022 è quello dei laureati in indirizzo sanitario paramedico, con una difficoltà di reperimento del 65%.

A seguire, ecco gli ingegneri elettronici e dell’informazione (61%) e i laureati in scienze matematiche, fisiche e informatiche (60%).

A pari merito i diplomati in elettronica ed elettrotecnica (60%); più sotto quelli in meccanica, meccatronica ed energia (56%), i qualificati con indirizzo elettrico (57%). 

In ogni caso, le aziende private richiedono sempre di più i diplomati: 1,5 milioni quelli ricercati nel 2022 (29,7%), in calo rispetto al 2021, quando la loro richiesta ha raggiunto il 32,5%. In questo caso, la difficoltà di reperimento si attesta al 40%. 

In leggera flessione la ricerca da parte delle imprese di diplomati Its, che nel 2022 ha sfiorato comunque le 52 mila unità (1%), con una difficoltà di reperimento che supera la metà delle entrate: 56%.

Le difficoltà delle imprese

La difficoltà di trovare laureati da parte delle imprese è persino superiore al già elevato dato medio riferito a tutte le entrate programmate.

Infatti, la ricerca sottolinea che a fronte di una crescita significativa delle entrate previste nel 2022 (5,2 milioni, +11,6% rispetto al 2021), il mismatch ha superato la quota del 40% delle entrate complessive. In sostanza, l’8% in più rispetto al 2021.

In termini assoluti, questo si traduce in quasi 2 milioni di assunzioni nel 2022 per le quali le imprese hanno riscontrato difficoltà, circa 600 mila in più rispetto all’anno precedente.

Ma quasi il doppio di quanto evidenziato prima della pandemia.

“Il mancato incontro tra domanda e offerta è una delle grandi strozzature del mercato del lavoro – dice il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Ecco perché abbiamo lanciato la piattaforma excelsiorienta, per aiutare gli studenti a scegliere il percorso di studi più adeguato”.


Ingegneri civili ed architetti

Già. Ma quali i titoli di studio più richiesti?

Nel 2022, trionfa l’indirizzo economico: quasi 207 mila le entrate previste. Al secondo posto si piazza l’insegnamento e la formazione con 116 mila ingressi previsti.

Medaglia di bronzo per la sanità e i paramedici (oltre 76 mila); più sotto, i laureati in ingegneria civile ed architettura (57 mila) e in scienze matematiche, fisiche e informatiche (54 mila).

Nello specifico, la difficoltà di reperimento di ingegneri civili e architetti è del 49%. Oltre il 90% delle aziende chiede, tra l’altro, che tali professionisti abbiano una certa esperienza lavorativa pregressa.

Tra i diplomi, spicca l’indirizzo amministrativo, finanza e marketing (quasi 440 mila), quello in turismo, enogastronomia e ospitalità (226 mila) e in meccanica, meccatronica, ed energia (153 mila).

Tra le qualifiche professionali, infine, ai primi posti nel 2022 si attestano l’indirizzo ristorazione (256 mila), il meccanico (164 mila), quello edile (77 mila).


fonte:teknoring