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Caro materiali, un miliardo e mezzo per l’adeguamento dei prezzi


Nel Decreto 27 luglio 2022 del Mims, pubblicato in GU n.196 del 23 agosto 2022 i fondi contro il caro materiali per imprese e lavori finanziati dal PNRR.


La Gazzetta Ufficiale (GU serie generale n. 196 del 23 agosto 2022) ha pubblicato il Decreto 27 luglio del Mims.

Il provvedimento combatte il caro materiali individua le modalità di accesso ai fondi da destinare alle imprese impegnate nella realizzazione di opere non prioritarie. 

Il Fondo ha una dotazione complessiva di 770 milioni di euro e fa riferimento ai SAL degli interventi eseguiti dal 1° gennaio al 31 luglio 2022. Altri 550 milioni riguardano il il 2023.

Per quanto concerne i lavori finanziati dal PNRR e dal PNC e quelli per i quali è stato nominato un commissario straordinario, bisogna prendere in considerazione il decreto Aiuti.

In questo caso, lo stanziamento è di 700 milioni di euro per il 2022 e 500 milioni per il 2023.

In generale, la dotazione del Fondo per l’adeguamento dei prezzi ha avuto un incremento di 500 milioni per il 2022 e 550 per il 2023.

Caro materiali e DM 27 luglio

Facciamo un po’ di chiarezza. Il DM del 27 luglio prevede la seguente ripartizione dei fondi:

  • il 34% alle piccole imprese;
  • il 33% alle medie imprese;
  • il 33% alla grande impresa.

L’accesso al Fondo, in relazione agli appalti pubblici di lavori, compresi quelli affidati a contraente generale, è consentito sulla base di offerte presentate – e aggiudicate – entro il 31 dicembre 2021. Si tratta di risorse a disposizione solo nel caso in cui la stazione appaltante non riesca a far fronte all’adeguamento con i propri mezzi, nelle seguenti misure:

  • risorse accantonate per imprevisti, nei limiti del 50%;
  • eventuali ulteriori somme a disposizione della stazione appaltante e stanziate annualmente relativamente allo stesso intervento;
  • somme derivanti da ribassi d’asta;
  • soldi disponibili relativi ad altri interventi ultimati dalla stazione appaltante e per i quali siano stati eseguiti i relativi collaudi.


Modalità di accesso

Per accedere al Fondo, è necessario inviare domanda utilizzando la piattaforma raggiungibile al link  adeguamentoprezziart26b.mit.gov.it.

Qui, bisognerà compilare un modulo con le seguenti informazioni:

  • dati principali del contratto d’appalto;
  • data di presentazione dell’offerta;
  • categoria di appartenenza dell’impresa appaltatrice;
  • attestazione dell’entità delle lavorazioni effettuate nel periodo considerato;
  • copia dello stato di avanzamento dei lavori;
  • calcolo del maggiore importo dello stato di avanzamento dei lavori, rispetto alle condizioni contrattuali;
  • entità delle risorse disponibili e utilizzate per il pagamento dello stato di avanzamento dei lavori;
  • la quantificazione del contributo richiesto;
  • gli estremi per l’effettuazione del versamento a favore della stazione appaltante.

Opere finanziate dal PNRR e caro materiali

Per le opere finanziate dal PNRR, dal PNC o per le quali c’è un commissario straordinario, da appaltare dopo l’entrata in vigore del decreto Aiuti, ecco un canale di finanziamento da 1,2 miliardi. In particolare, 700 milioni per il 2022 e 500 milioni per il 2023; somme destinate a velocizzare la realizzazione delle opere. Nello specifico, è il DM 17 giugno 2022 a dettare le condizioni per l’accesso ai fondi. Che sono le seguenti:

  • dalla data di entrata in vigore (2 agosto), sino al 31 agosto 2022. Ciò concerne gli stati di avanzamento delle lavorazioni eseguiti e contabilizzati dal direttore dei lavori dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 luglio 2022;
  • entro il 31 gennaio 2023, relativamente agli stati di avanzamento concernenti le lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori dal 1° agosto 2022 e fino al 31 dicembre 2022.

Istanza di accesso al Fondo

L’istanza di accesso alle risorse del Fondo va presentata sulla piattaforma dedicata.

Al seguente link:  https://adeguamentoprezzipnrrart26a.mit.gov.it_.

La documentazione da presentare comprende:

  • i dati del contratto d’appalto (CUP e CIG);
  • copia dello stato di avanzamento dei lavori corredata da attestazione da parte del direttore dei lavori, vistata   dal responsabile unico del procedimento;
  • l’entità delle lavorazioni effettuate nel periodo considerato;
  • l’ammontare delle risorse finanziarie disponibili e utilizzate ai fini del pagamento dello stato di avanzamento dei lavori, in relazione al quale è formulata l’istanza di accesso al fondo;
  • l’entità del contributo richiesto;
  • gli estremi per effettuare il versamento del contributo riconosciuto a valere sulle risorse del Fondo.

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fonte: teknoring