Computa & Compara News

Superbonus: dai 38,7 miliardi investiti, ritorno economico di 124,8 miliardi


Dai dati emerge che la misura ha generato un valore pari al 7,5% del PIL. Fraccaro: ‘non è un costo insostenibile’. Girotto: ‘il superbonus va rimesso in condizione di lavorare’


Il Superbonus non è un costo per lo Stato, ma contribuisce all’innalzamento del Pil.

È questo, in sintesi, il risultato dello studio condotto da Nomisma su commissione dell’Ance Emilia Romagna e presentato mercoledì a Bologna durante il convegno “C’è transizione senza Superbonus?”

Superbonus, Nomisma: ha generato il 7,5% del PIL

Nomisma ha calcolato che il Superbonus ha generato un valore economico di 124,8 miliardi di euro, pari al 7,5% del Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese, e prevede che, per ogni beneficiario, l’investimento genererà un risparmio annuo medio in bolletta di 500 euro

Dal punto di vista dell’impatto ambientale, Nomisma ritiene che il Superbonus contribuisca alla transizione ecologica.

I dati diffusi rilevano che ha già consentito di contenere in maniera significativa l’impronta ecologica dei cantieri con una riduzione di 979mila tonnellate di CO2, pari ad un risparmio di CO2 del 46,4% con 3 salti di classe energetica. 

Superbonus: energie rinnovabili

Il Superbonus, continua Nomisma, sta rappresentando quasi il 50% dell’incremento di potenza rinnovabile (fotovoltaico/pannelli solari) installata sul parco immobiliare italiano in termini di numero di interventi: grazie a tale strategia, sono stati immessi in consumo 106 milioni di kW annui di energie rinnovabili, con una previsione di inserimento di ulteriori 37 milioni per i cantieri ancora in attivazione.

Nomisma sottolinea che il Superbonus opera esclusivamente sul patrimonio immobiliare esistente, producendo effetti positivi sul contenimento di consumo di suolo e minori investimenti sulla realizzazione di servizi e infrastrutture collegate: il risultato di questi vantaggi è quantificabile in 15,3 miliardi di euro complessivi.

L’analisi di Nomisma analizza anche l’impatto sociale del Superbonus: 38,7 miliardi di euro già investiti hanno comportato un aumento di occupazione nel settore delle costruzioni per un totale di 634mila occupati. 
Per quanto riguarda le famiglie, nonostante alcune evidenze mostrino che la misura abbia favorito in media i ceti medio-alti, 483mila famiglie con reddito medio-basso (sotto i 1.800 euro) hanno avuto l’occasione di effettuare lavori di riqualificazione energetica profonda alla propria abitazione a costo zero: le azioni di riqualificazione.

Sponsor Computaecompara.it

Superbonus, Ance ER: no alla disinformazione

Il Presidente di Ance Emilia Romagna, Leonardo Fornaciari, a margine della presentazione dei dati, ha affermato che “la misura espansiva del 110%, che non grava sui conti pubblici ma anzi li migliora generando ricchezza, occupazione e benessere per i cittadini contribuendo significativamente all’innalzamento del Pil, non debba più essere oggetto di tanta disinformazione e di un ingiustificato atteggiamento di sfiducia”.
Secondo Formaciari, se la misura non verrà resa strutturale, non si raggiungeranno gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 e al 2050.

I risultati dello studio condotto da Nomisma sono allineati a quelli del Centro studi dell’Ance, che proprio nei giorni scorsi ha parlato di un saldo positivo e di un ritorno del 47% della spesa sotto forma di maggiori entrate.

Superbonus: benefici ambientali, economici, sociali e sanitari 

La diffusione dei dati è stata accolta con soddisfazione da alcuni esponenti politici che da sempre difendono la bontà del Superbonus. 
Il Deputato M5S, Riccardo Fraccaro, dalla sia pagina Facebook ha commentato che “i dati parlano chiaro: il Superbonus ha portato benefici ambientali, economici e sociali notevoli e contrariamente allo storytelling dei suoi detrattori, non è affatto un costo insostenibile per lo Stato”.
Il Senatore M5S, Gianni Pietro Girotto, esorta a considerare anche gli effetti sanitari della misura, che contribuisce alla riduzione dei particolati sottili e afferma che “il Superbonus va rimesso in condizioni di lavorare”.

fonte: edilportale