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Caro-prezzi, Fondazione Inarcassa: ‘il Governo penalizza i professionisti’


‘Forte resistenza da parte dei RUP a rivedere gli onorari. I progettisti non hanno più liquidità’.


Le misure volte a fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, decise dal Governo con il Decreto Aiuti per evitare il blocco dei cantieri finanziati con il PNRR, non hanno tenuto conto dei professionisti del settore.

Lo denuncia Franco Fietta, Presidente di Fondazione Inarcassa, affermando che “l’onere maggiore ricade proprio sui nostri professionisti che, in quanto direttori dei lavori, sono obbligati a rifare la contabilità anche nei casi in cui lo stato di avanzamento dei lavori sia stato già adottato, tra l’altro dovendo usare criteri di calcolo assolutamente nuovi, interpretazioni normative ancora confuse e spesso in assenza di prezziari aggiornati”.

Se le incombenze e le responsabilità per i professionisti aumentano – continua Fietta -, non può dirsi altrettanto per la parte economica. I direttori dei lavori, infatti, denunciano una forte resistenza da parte dei RUP a rivedere gli onorari per questo nuovo impegno”.


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“Alcune forze politiche, comunque – aggiunge -, hanno già colto la criticità sottesa all’art. 26 del Decreto Aiuti (DL 50/2022 in corso di conversione), richiamando opportunamente l’articolo 106 del Codice Appalti (Dlgs 50/2016).

In effetti, un emendamento presentato chiede di riconoscere al direttore dei lavori, ai sensi dell’articolo 106 del Codice, un incremento forfettario pari al 30% della voce «Qcl.09» o «QcL.10» relativa alla contabilità dei lavori, di cui al DM 17 giugno 2016 Parametri. 

L’articolo 26 contiene le norme urgenti per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, mentre l’articolo 106 del Codice Appalti è quello che disciplina la modifica di contratti durante il periodo di efficacia.
“Il Decreto Aiuti, purtroppo, ha una criticità ancora più grave - continua il Presidente della Fondazione Inarcassa - in quanto non risolve ancora la frenata degli istituti di credito che hanno smesso da qualche mese di acquistare i crediti fiscali collegati alle agevolazioni per la ristrutturazione di case e palazzi”.

“Le precedenti norme introdotte dal legislatore hanno bloccato il mercato dei crediti fiscali ed i nostri professionisti non hanno più liquidità per mandare avanti i loro studi, pagare il personale o i fornitori. Hanno solamente dei pezzi di carta che nessuno accetta più e questo non per leggi di mercato, ma per l’entropia delle norme”.

“La Fondazione Inarcassa – conclude il Presidente – con difficoltà si sta adoperando con diversi istituti di credito per trovare nuove vie, ma purtroppo non stiamo parlando di piccole cifre, sono 5 miliardi di euro sospesi che stanno mettendo in ginocchio l’intero settore. Auspichiamo che nel corso dell’esame di conversione in legge del Decreto Aiuti sia possibile correggere la norma”.


fonte: edilportale