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Superbonus110: una formula da esportare anche in Europa


Secondo un rapporto pubblicato dalla Commissione UE, il Superbonus 110% è una formula che potrebbe essere utile anche in altri Paesi europei.


Per una volta promossi dall’Europa. E sul Superbonus. I dati sono dell’Osservatorio europeo del settore delle costruzioni 


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Superbonus, una misura eccezionale in costante emergenza

Con l’entrata in vigore del c.d. Decreto Rilancio (Decreto-Legge n. 34/2020), il Governo intendeva agevolare da un lato la ripresa del settore edilizio, e dall’altro contribuire alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare, introducendo una misura di agevolazione fiscale ad hoc denominata Superbonus 110%.

Le finalità del legislatore se pur lodevoli, si sono poi manifestate difficilmente raggiungibili, in breve tempo, in quanto dall’entrata in vigore del c.d. Decreto Rilancio, in circa 21 mesi, sono stati emessi un dozzina di decreti correttivi, cinque provvedimenti attuativi, e una lunga serie di circolari interpretative dell’Agenzia delle Entrate.
Vanno anche evidenziati, come è emerso in questi mesi, l’eccessiva onerosità a carico dello Stato della misura, con un effetto distorsivo non solo sul fronte dell’equità sociale, ma anche per il fenomeno delle frodi di dimensioni inedite.

Un Superbonus “europeo”

Nonostante tutte le problematiche legislative che il Superbonus ha dovuto affrontare in questi ultimi 21 mesi, anche se con gli opportuni adattamenti ai diversi contesti nazionali, lo schema del Superbonus 110% introdotto in Italia, incassa la promozione della Commissione UE che considera la misura trasferibile anche ad altri Paesi.

Questo è quanto emerge dal parere che la Commissione europea ha pubblicato, nella pagina dedicata all’European Construction Sector Observatory, mediante una dettaglia scheda che illustra i risultati e il funzionamento del Superbonus.

L’Osservatorio europeo del settore delle costruzioni (ECSO), è un organo che effettua valutazioni comparative sul settore delle costruzioni in 27 paesi dell’UE e nel Regno Unito, per fornire ai responsabili politici e alle parti interessate informazioni aggiornate sulle condizioni di mercato e sugli sviluppi delle politiche.

Valutata la portata innovativa dell’agevolazione fiscale su tutta la filiera dell’edilizia, non poteva che attirare l’attenzione dell’organo europeo, che ha realizzato un rapporto di 14 pagine e attribuendo alla misura 4 stelle su 5 di valutazione.

I punti di forza

La relazione parte da una illustrazione del funzionamento del bonus fiscale, si concentra sui risultati ottenuti, e contiene alcune raccomandazioni volte al miglioramento della misura.

Secondo l’European Construction Sector Observatory, viste le potenzialità del Superbonus potrebbero essere esportato e condiviso da altre nazioni, fatte le dovute calibrazioni in merito ovviamente al budget, aliquote fiscali, apparati normativi esistenti.

Il rapporto sottolinea un aspetto che merita un approfondimento: un meccanismo che incentiva la riqualificazione del patrimonio, genera uno sgravio fiscale e porta occupazione, per tali motivi è un meccanismo vincente per tutta la filiera dell’edilizia.

I punti di debolezza

Nella valutazione complessiva si evidenzia anche un margine di miglioramento. Le proposte avanzate dall’Osservatorio sono le seguenti:

  • Ampliare l’orizzonte temporale. Sappiamo che la misura non potrà essere resa strutturale perché peserebbe pesantemente sul bilancio dello Stato, ma secondo l’Osservatorio, sarebbe indispensabile estesi l’arco temporale per fornire a coloro che ne fanno richiesta, il tempo sufficiente per completare gli interventi.
  • Ampliare la categoria degli immobili. Non solo immobili civili, ma anche gli hotel potrebbe ricevere questo bonus.
  • Complicazioni burocratiche. La richiesta è quella di rendere più smart la procedura di accesso al beneficio fiscale sia ai singoli individui che alle piccole imprese.
  • Studio di prefattibilità. Per evitare lungaggini burocratiche e assicurare un buon fine alla pratica l’osservatorio consiglia di introdurre una perizia edilizia di fattibilità costruttiva ed economica preliminare al fine di garantire la qualità dei lavori.
  • Puntare alla riduzione del fabbisogno energetico complessivo. Non è sufficiente conseguire semplicemente il salto di classe ma bisogna puntare ad obbiettivi di riduzione del fabbisogno energetico complessivo fissando alcuni target imprescindibili da conseguire.


Fonte: teknoring