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Nuovi fondi alle PMI per risparmio energetico e investimenti 4.0


Le risorse stanziate provengono dal programma d’investimento europeo React-Eu e dai fondi di coesione. Ecco come verranno ripartite.


In arrivo nuovi fondi alle PMI per sostenere la ripresa post-covid

Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha istituito un nuovo regime di aiuti per sostenere con 678 milioni di euro gli investimenti delle piccole e medie imprese italiane nella realizzazione di progetti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico.

È quanto prevede il decreto firmato dal titolare del Mise che disciplina i finanziamenti garantiti dal programma d’investimento europeo React-Eu e dai fondi di coesione.


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React-Eu, L’Europa riparte con nuovi fondi alle PMI dopo l’emergenza Covid

Gli aiuti in arrivo in Italia, in questo senso, fanno parte di un programma che estende i suoi interventi in tutta Europa. Con l’impiego mirato di fondi, infatti, React-Eu ha come scopo quello di sostenere la ripresa post Covid.

Si tratta di risorse mirate a sostenere progetti di investimento che promuovono le capacità di riparazione delle crisi e contribuiscono a una ripresa verde, digitale e resiliente dell’economia, compreso il sostegno al mantenimento dei posti di lavoro, i regimi di riduzione dell’orario di lavoro e il sostegno ai lavoratori autonomi.

Le stesse possono essere indirizzate inoltre a misure per l’occupazione giovanile, i sistemi sanitari, la fornitura di capitale circolante o per le piccole e medie imprese. 

Non è una nuova fonte di finanziamento, ma un’integrazione agli stanziamenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo 2014-2020, che a sua volta va a completare le risorse messe a disposizione dall’UE nell’ambito dei cd. “fondi di coesione”, anche questi destinati a garantire assistenza finanziaria agli Stati Membri.

La ripartizione dei fondi alle PMI

I finanziamenti previsti dal nuovo regime di aiuti serviranno per investimenti da realizzare a livello regionale.

In particolare, le risorse saranno così distribuite:

  •  circa 250 milioni andranno alle regioni del Centro – Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento);
  • mentre circa 428 milioni sono previsti per quelli nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).

Di queste risorse, una quota pari al 25% è destinata ai progetti proposti dalle micro e piccole imprese.

A chi sono destinati i fondi del Mise

Non è stato ancora chiarito quando e come questi nuovi aiuti potranno essere richiesti dalle imprese, né tanto meno quali saranno le modalità di riconoscimento (o i tempi di erogazione). Il decreto, infatti, è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. Pertanto, le PMI interessate potranno presentare domanda nei termini e nelle modalità che verranno definite con un successivo provvedimento ministeriale.

Il Ministero dello sviluppo economico, però, ha già dettato le prime linee guida per quanto riguarda gli importi. A tal proposito, come già decretato, l’importo massimo agevolabile per ogni investimento innovativo non potrà essere superiore a 3 milioni di euro e dovrà favorire la trasformazione digitale dell’attività manifatturiera delle PMI attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti individuate dal piano Transizione 4.0.

Inoltre, una particolare attenzione verrà rivolta ai progetti che puntano a favorire l’ economia circolare, la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico.

Saranno escluse dall’agevolazione, invece, le imprese che hanno effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso uno stabilimento situato in un’altra parte dello Spazio Economico Europeo (SEE) che realizzi prodotti o servizi oggetto dell’investimento, impegnandosi a non farlo anche fino ai 2 anni successivi al completamento dell’investimento stesso.


Fonte: teknoring