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Gare pubbliche BIM, nel 2021 calano i bandi rispetto al 2020


Rapporto OICE: l’anno scorso diminuzione del 4,6% del numero delle gare relative ai servizi di architettura e ingegneria.


Dopo la crescita del 2020 (+17,2% sul 2019), il 2021 si chiude con un calo del 4,6% sul totale del numero delle gare pubbliche nelle quali si chiede la presentazione di offerte in BIM o requisiti legati al BIM. E’ questo il dato più importante che emerge dal quinto report analitico prodotto dall’OICE sulle gare pubbliche che riguardano le procedure di affidamento di servizi di architettura e di ingegneria che prevedono l’utilizzo delle metodologie BIMNel 2021 sono stati infatti pubblicati soltanto 534 bandi emessi da stazioni appaltanti con riferimento al BIM. Si tratta di un volume che rappresenta il 9% del totale nel numero di tutti i bandi per servizi di ingegneria e architettura. Nel valore, i bandi BIM hanno raggiunto un importo di affidamenti pari a 360 milioni di euro, contro i 2.133 milioni di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura. Si tratta del 16,9% dell’importo totale dei bandi emessi. Un dato inferiore del 49,4% rispetto al 2020.


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Gare BIM: i numeri

La maggiore parte dei bandi BIM per servizi di ingegneria e architettura nel 2021 concerne gare sopra la soglia comunitaria. Stiamo parlando di 303 bandi, il 56,7% del totale, e 334,7 milioni, il 93% del totale. In coerenza con quanto riportato nella tabella del dm 560/97 che prevede l’obbligo di BIM per fasce di importo sotto la soglia UE soltanto a partire dal 2023. Le gare sotto la soglia dei 100.000 euro, con 105 bandi e 5,5 milioni, arrivano al 19,7% in numero e all’1,5% in valore. Quelle comprese tra i 100.000 e i 221.000 (126 bandi e 19,8 milioni) raccolgono il 23,6% in numero e il 5,5% in valore. È questo il segno che alcune stazioni appaltanti, seppure non obbligate, hanno comunque fatto riferimento agli strumenti di modellazione elettronicaLa distribuzione geografica vede le regioni del Meridione con un ruolo preponderante: 161 bandi, pari al 30,1% del totale. Al livello più basso si collocano le Isole con 65 bandi, il 12,2% di tutte le gare bandite.

Il record della Campania

Medaglia d’oro alla Campania, che ha pubblicato il numero maggiore di bandi di gara, 11,2% del totale. Basti pensare che la Sardegna ha emesso 34 bandi, il 6,4% del totale. Percentuale alta se confrontata con altre regioni (4,9% dell’Emilia, 3,2% del Piemonte e l’1,3% della Liguria) di maggior peso economico. Gli accordi quadro sono stati 65, il 12,2% del totale. In calo del 57% in numero e dell’82,5% in valore rispetto al 2020. I dati sui servizi di architettura e ingegneria sono comprensivi del valore degli accordi quadro. L’anno scorso le stazioni appaltanti più attive sono stati i Comuni, che hanno pubblicato 218 gare e raggiunto il 40,8% del totale delle procedure. A seguire, le Amministrazioni dello Stato che con 154 bandi (28,8% del totale), le Concessionarie con 80 bandi e il 15% del totale. L’ente più attivo (per numero di bandi pubblicati) è stato l’Agenzia del Demanio: 80 bandi, per un importo di 43,7 milioni.

Opere di ristrutturazione

La maggior parte degli interventi ha riguardato opere di ristrutturazione: 332 bandi, il 62,2% del totale. Le nuove realizzazione hanno coinvolto 196 bandi, il 36,7%. Il rapporto si sofferma poi sull’analisi qualitativa delle 534 procedure di gara. Ebbene, 119 gare (22,3%) cita il BIM genericamente, ossia senza attribuire punteggi specifici, ma solo considerandolo elemento contrattuale della prestazione. Lo scorso anno erano state 165, il 29,5% del totale. In miglioramento anche la percentuale di gare in cui sono allegati anche i capitolati informativi (documenti in realtà essenziali per la corretta introduzione della modellazione elettronica). Nel 2021 sono stati 111 su un totale di 534 gare, il 20,8%, mentre erano stati 94 nel 2020, il 16,8%. Nel 2021 nonostante la diminuzione del 4,6% rispetto al 2020, i bandi con capitolato informativo sono aumentati del 18,1%.

La premialità del BIM

Sempre alta la premialità delle offerte BIM: 5,7% punti in media quando è relativa alla “professionalità” e quindi alle referenze citate dall’offerente per la valutazione qualitativa. Sale a 8,2% punti quando afferente alla “metodologia” del servizio offerto. Dal punto di vista delle procedure l’analisi conferma che la maggiore parte dei bandi BIM sono stati emessi con procedura aperta: 380 procedure (il 71,2% del totale degli affidamenti). Si tratta però di un dato in diminuzione (dal 69,8% sul totale dei bandi del 2017 all’81,8% del 2018 rispetto all’86,6% del 2019, e al 77,0% del 2020). Determinato anche, in termini di valore assoluto dei bandi, da un calo del 49,4% rispetto al 2020. Aumenta in maniera significativa il richiamo negli atti di gara a fi gure specializzate/certificate. Sono infatti stati complessivamente 37 i casi (erano 11 nel 2020) di specifico riferimento, in fase di accesso alla gara, alle figure di BIM Manager o BIM Coordinator “accreditati”.

PNRR e Gare BIM

Per il Presidente OICE, Gabriele Scicolone, “la scelta che è stata fatta con il decreto 77/2021, di rendere sostanzialmente facoltativo il ricorso alla progettazione BIM che diventa solo elemento premiale, risulta poco lungimirante”. Anche perché “nel PNRR si parla diffusamente di digitalizzazione e si destinano importanti risorse a questo tema fondamentale, che nel nostro settore è realtà da decenni. Comprendiamo bene che le scadenze del PNRR siano molto stringenti, ma allentare le indicazioni date negli anni scorsi significa due cose. Da un lato dare un segnale in controtendenza rispetto alla necessità di modernizzazione e rinnovamento delle strutture tecniche delle amministrazioni. Dall’altro rinunciare a processi virtuosi dal punto di vista qualitativo non solo per la progettazione e l’esecuzione degli interventi, ma soprattutto per la gestione degli interventi”. Fase nella quale il BIM dispiega un’importanza forse anche maggiore rispetto alle precedenti” conclude Scicolone.

Il report è disponibile qui di seguito in free download.



Fonte: teknoring