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Frodi in edilizia: il decreto legge di Draghi collegato al Superbonus


Un correttivo al Decreto Sostegni Ter, pensato per mettere un freno alle frodi in edilizia collegate a Superbonus e bonus facciate: le scelte di Draghi.


Un correttivo post Decreto Sostegni Ter. Questa la prima impressione del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri numero 62, Misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili.

Un provvedimento promesso come se fosse un bollino contro le frodi in edilizia dal Presidente Mario Draghi, insieme ai Ministri della giustizia Marta Cartabia, dell’economia e delle finanze Daniele Franco e della transizione ecologica Roberto Cingolani.

Il massimale di tre cessioni del credito e le altre scelte contro le frodi in edilizia

Il provvedimento interviene per sbloccare il processo di cessione del credito dei bonus edilizi – spiega la nota di palazzo Chigi – che ha subìto un rallentamento a seguito delle indagini in corso.

La disposizione prevede che sarà possibile cedere il credito per tre volte e solo in favore di banche, imprese di assicurazione e intermediari finanziari e che lo stesso non possa formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate. 

A tal fine viene introdotto un codice identificativo univoco del credito ceduto per consentire la tracciabilità delle cessioni.

Ecco quali sono i punti cardine del nuovo provvedimento

Le tre cessioni del credito

Dopo la prima cessione, anche se si procede con lo sconto in fattura, il Governo ha previsto altre due cessioni di crediti, opportunità esclusa dal Decreto Sostegni Ter. Si tratta degli interventi correlati a Superbonus 110 %, bonus facciate e interventi di efficientamento energetico. La cessione dei crediti è consentita verso banche, intermediari finanziari o imprese assicurative.

Il bollino dall’1 maggio 2022

Il decreto legge prevede che i crediti ceduti non possano “formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle Entrate”. L’idea per arginare le frodi in edilizia è quindi di etichettare con un bollino, il codice identificativo univoco, il credito da bonus edilizio. Il bollino andrebbe applicato alle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio 2022.

Le pene per le false asseverazioni e l’assicurazione 

Cosa rischia il tecnico abilitato con un’asseverazione falsa o omissioni sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla sua effettiva realizzazione, nell’ambito dell’applicazione del Superbonus 110 %, cessione dei crediti o sconti in fattura? Il decreto legge contro le frodi in edilizia parla di reclusione dai 2 a 5 anni di reclusione e multe comprese da 50.000 fino a 100.000 euro. Lo stesso vale per le false attestazioni di congruità delle spese.

Sul fronte assicurativo il decreto impone la sottoscrizione di polizze con massimale pari agli importi dell’intervento oggetto di attestazioni o asseverazioni.

Frodi in edilizia, modifiche al Codice Penale

Il decreto approvato il 18 febbraio 2022 dal Consiglio dei Ministri modifica l’articolo 316-bis del Codice Penale. Il reato di malversazione si amplia, ricomprendendo anche finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate. Anche il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, oltre a comprendere anche le sovvenzioni (finora escluse), viene rinominato in indebita percezione di erogazioni pubbliche.


Fonte: teknoring