Architettura Computa & Compara Materiali News

I risultati raggiunti nel 2021 dalle infrastrutture e mobilità sostenibili


I dati del documento del Mims: dai contratti pubblici alle ferrovie, ecco gli obiettivi colti e quelli del 2022.


Dalla semplificazione delle procedure per i contratti pubblici al potenziamento delle infrastrutture ferroviarie; dalla messa in sicurezza di strade e autostrade, sino alla revisione della disciplina urbanistica.

Sono solo alcuni degli interventi normativi riassunti nel documento pubblicato dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili sulle riforme più rilevanti introdotte nel corso del 2021. Fin dall’inizio del nuovo Governo, le scelte riguardanti gli investimenti in infrastrutture e sistemi di mobilità sono andate di pari passo con interventi normativi e riforme per rendere tali investimenti più efficaci in termini di impatto economico e sociale. 
Anche nel 2022 saranno introdotte importanti riforme, alcune delle quali previste nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), come la revisione del Codice dei contratti pubblici e gli interventi per aumentare la competitività del sistema portuale. Oltre alla riforma del Traporto Pubblico Locale (Tpl).

Interventi infrastrutture e mobilità sostenibili: riforme e interventi normativi

I principali interventi normativi effettuati nel 2021 hanno riguardato le seguenti aree:

  • semplificazione delle procedure per i contratti pubblici relativi agli investimenti e attuazione delle normative preesistenti in tema di commissariamenti di opere “incagliate”;
  • inserimento nei contratti pubblici di condizionalità e premialità a favore di progetti e imprese che si impegnano a favorire l’occupazione femminile e giovanile e ad assicurare la sostenibilità ambientale;
  • potenziamento delle infrastrutture ferroviarie;
  • messa in sicurezza e sviluppo delle infrastrutture stradali e autostradali;
  • sviluppo del sistema della portualità e della logistica integrata;
  • mobilità sostenibile e riforma del Codice della strada;
  • semplificazione della pianificazione per le infrastrutture idriche;
  • rigenerazione urbana e revisione della disciplina urbanistica.

I contratti pubblici

Le iniziative di riforma per il settore dei contratti pubblici sono state indirizzate ad aumentare la qualità della progettazione degli interventi infrastrutturali, oltre a garantire una rapida realizzazione delle opere pubbliche. Innanzitutto, ecco la semplificazione dei processi autorizzativi ed esecutivi dei progetti d’investimento. Tra gli aspetti individuati:
  • l’anticipazione della fase autorizzativa sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica;
  • la possibilità di utilizzare l’appalto integrato per la progettazione e l’esecuzione delle opere;
  • l’individuazione delle unioni di comuni, province, città metropolitane e capoluoghi di provincia quali stazioni appaltanti qualificate. Obiettivo, la gestione delle procedure di gara;
  • premi per le imprese che completano l’opera in anticipo;
  • utilizzare poteri sostitutivi con tempistiche accelerate nel caso di inerzia dei soggetti responsabili per l’attuazione.

Potenziamento delle infrastrutture ferroviarie

L’investimento nelle infrastrutture ferroviarie (circa 121 miliardi di euro sull’arco temporale 2021-2036) programmato grazie ai fondi del PNRR, del PNC e ai nazionali sarà decisivo per aumentare le interconnessioni tra le aree del nostro Paese. Anche nell’ottica della riduzione dell’impatto ambientale della mobilità. Tra le riforme realizzate:
  • semplificazione e velocizzazione dell’iter approvativo del Contratto di Programma RFI, con una riduzione dei tempi di definizione dell’atto da una media di 2 anni a 8 mesi (d.l. 152/2021);
  • velocizzazione dei processi di approvazione dei progetti ferroviari, con riduzione dei tempi autorizzativi da 11 a 6 mesi;
  • revisione dei corridoi europei della Rete TEN-T. Ora, il corridoio Baltico-Adriatico è stato esteso fino a Bari. La tratta ferroviaria Ancona-Foggia è stata inserita nella rete extended core e la parte mancante della sezione Jonica in quella comprehensive.

Interventi infrastrutture e mobilità sostenibili: sicurezza e sviluppo strade e autostrade

Gli interventi di riforma riguardanti le infrastrutture stradali hanno assicurato la manutenzione del patrimonio infrastrutturale esistente, grazie agli investimenti previsti con la Legge di Bilancio e il Fondo Sviluppo e Coesione (43 miliardi nell’arco temporale 2021-2036). In particolare, come previsto dal PNRR:
  • “Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti”: estese alla rete viaria degli Enti locali. Assicurando una omogeneità di classificazione, gestione del rischio e di valutazione della sicurezza su tutta la rete stradale e autostradale nazionale;
  • accelerazione del processo di trasferimento degli obblighi manutentivi delle opere d’arte dei sovrappassi e sottopassi interferenti con le strade principali a soggetti maggiormente in grado di pianificare e manutenere le infrastrutture, come l’ANAS e le società concessionarie autostradali.

Tpl e mobilità sostenibile

Il trasporto pubblico locale prevede finanziamenti per un totale di 32 miliardi di euro nell’arco temporale 2021-2036. Il Ministero ha definito una roadmap per l’eliminazione dei veicoli più inquinanti utilizzati per il Tpl e la loro sostituzione con mezzi a basso impatto ambientale. 

In particolare, è stata proibita progressivamente la circolazione dei mezzi Euro 1, Euro 2 ed Euro 3, prevedendo incentivi pubblici per l’acquisto di nuovi autobus. Con la Legge di Bilancio 2022 è stato creato un fondo ad hoc per lo sviluppo della mobilità sostenibile e la decarbonizzazione del sistema dei trasporti. 
Ecco poi il rafforzamento della funzione dei mobility manager delle imprese e delle pubbliche amministrazioni dei Comuni con oltre 50.000 abitanti. L’obiettivo è rendere più flessibili gli orari di ingresso e uscita dal posto di lavoro per alleggerire la pressione sulla viabilità e sul Tpl, grazie alla redazione di piani per l’organizzazione degli spostamenti dei dipendenti.

Urbanistica e rigenerazione urbana

Nel 2021 il Ministero ha lavorato per la definizione di una legge sulla rigenerazione urbana. L’obiettivo è consentire interventi di demolizione e ricostruzione, finanziati con investimenti pubblici e privati, che producano effetti positivi in termini di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico. Con semplificazioni amministrative, sgravi fiscali e fondi stanziati ad hoc.

Inoltre, è stata avviata la Commissione per la riforma della normativa in materia di pianificazione del territorio, standard urbanistici e in materia edilizia. La Commissione avrà il compito di provvedere all’elaborazione di uno o più schemi di provvedimento finalizzati alla riforma organica dei principi della legislazione statale. Oltre al riordino e alla modifica delle disposizioni contenute nel Testo unico dell’edilizia, con l’obiettivo di innovare, ridare coerenza e semplificare una normativa ormai risalente a molti anni fa. Le proposte dovranno essere avanzate entro maggio 2022.

Fonte: teknoring