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Visto di conformità e congruità delle spese: escludere i lavori sotto i 15mila€


Proposto un emendamento al DL Antifrode, inglobato nel ddl di Bilancio per il 2022.


Escludere i lavori fino a 15mila euro dagli obblighi del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità delle spese, introdotti con il Decreto Antifrode. È la richiesta lanciata dalla Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere specialistiche per le costruzioni.

Visto di conformità e congruità spese, la proposta di Finco

Il DL Antifrode (DL 157/2021), lo ricordiamo, non sarà convertito in legge perché i suoi contenuti sono stati trasfusi nel disegno di legge di Bilancio per il 2022 con l’emendamento del Governo 9.2000.

Finco si fa promotore di un emendamento al disegno di legge di Bilancio che specifichi che i nuovi obblighi siano validi solo per i lavori di importo superiore a 15mila euro.

“Si tratta di un livello di spesa che riguarda i bonus con una percentuale di detrazione minore (Ecobonus 50% o 65% e il bonus Ristrutturazioni 50%) - scrive Finco in una nota - che già prevedono una controparte (il cliente finale) che, in quanto compartecipe della spesa per una percentuale consistente, svolge già il ruolo di controllo sui prezzi applicati dai fornitori. Di contro gli effetti attualmente introdotti dall'emendamento 9.2000 su commesse entro tale valore, rappresenterebbero un costo aggiuntivo che inciderebbe in modo rilevante sul totale di spesa e che finirebbe col pesare sul cliente finale o col penalizzare la piccola impresa di territorio che tipicamente copre quella fascia di interventi”. 

Visto di conformità e congruità delle spese, i nuovi obblighi

L’obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità delle spese, per chi sceglie lo sconto in fattura o la cessione del credito nell’ambito degli interventi agevolati con l’ecobonus, il bonus ristrutturazioni, il sismabonus e il bonus facciate, è in vigore dal 12 novembre 2021.

L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che sono esenti dal nuovo obbligo i contribuenti che hanno pagato i fornitori prima del 12 novembre, ma non sono riusciti a comunicare l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito perché sorpresi dalle nuove regole

Per tenere conto di queste casistiche, l’Agenzia delle Entrate ha anche aggiornato il software per comunicare la scelta dello sconto in fattura o della cessione del credito.

La proposta di Finco servirebbe ad alleggerire ulteriormente l’impatto dei nuovi bonus, ma prima dovrebbe essere presa in carico da qualche senatore e presentata come emendamento al disegno di legge di Bilancio.


Fonte:Edilportale