Ridotte dal Mims alcune soglie dimensionali previste per sottoporre le opere del PNRR al dibattito pubblico. Disponibile la tabella del decreto.
Dopo il lavoro sulle linee guida del dibattito pubblico si amplia sul fronte del PNRR l’ambito delle opere sulle quali dovrà obbligatoriamente svolgersi il dibattito pubblico per consentire un maggiore coinvolgimento delle realtà territoriali nella condivisione dei progetti.
Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato un decreto che, riducendo alcune soglie dimensionali previste per sottoporre le opere del Pnrr al dibattito pubblico, fa sì che un maggior numero di progetti siano interessati da questo importante passaggio.
Commissione sul Dibattito pubblico al lavoro per favorire il PNRR
Il provvedimento è il frutto di un’analisi svolta dalla Commissione sul Dibattito Pubblico, su richiesta del Ministro, per valutare la possibilità di rafforzare questo strumento di consultazione, così come disposto dal decreto legge ‘Semplificazioni’, allargandone il campo di applicazione, così da condividere la progettualità con le comunità locali e gli enti territoriali.
“Il dibattito pubblico è uno strumento cruciale di partecipazione democratica che non solo agevolerà l’attuazione del Pnrr, ma contribuirà anche a rendere più sostenibili i progetti e quindi la costruzione delle opere, da un punto di vista sociale e ambientale, oltre che economico”, ha spiegato il Ministro Giovannini.
L’impatto possibile sulle opere pubbliche
Nello specifico il decreto di modifica alle soglie dimensionali prevede che “Gli interventi di cui all’articolo 44, comma 1, del decreto-legge 31 marzo 2021, n.77 (Decreto semplificazioni), nonché quelli finanziati in tutto o in parte con le risorse del PNRR e del PNC, che rientrano nelle soglie dimensionali di cui all’allegato al presente decreto, sono sottoposti obbligatoriamente al dibattito pubblico”.“
Intervenendo sulla riduzione delle soglie come prevede il decreto, il dibattito pubblico si svolgerà per le opere di maggiore impatto sulla vita dei cittadini e sui territori – spiega Giovannini – tra cui la diga di Campolattaro, il porto di Trieste, alcuni dei tracciati ferroviari con lunghezza superiore a 30 km e comunque con un valore di investimento superiore a 400 milioni di euro”.
Questa la tabella riepilogativa dell’allegato A del decreto del Mims.
TIPOLOGIE DI OPERE | SOGLIE DIMENSIONALI |
Autostrade e strade extraurbane principali. Strade extraurbane a quattro o più corsie o adeguamento di strade extraurbane esistenti a due corsie per renderle a quattro o più corsie | Opere che comportano una lunghezza del tracciato superiore a 15 km e comunque con un valore di investimento pari o superiore a 400 milioni di euro al netto di IVA del complesso dei contratti previsti |
Tronchi ferroviari per il traffico superiore a 30 km e comunque a grande distanza | Opere che comportano una lunghezza del tracciato superiore a 30 km e comunque con un valore di investimento superiore a 400 milioni di euro al netto di IVA del complesso dei contratti previsti |
Aeroporti | Opere i cui lotti costruttivi o funzionali competano o riguardano nuovi terminali passeggeri o merci, o nuove piste di atterraggio e decollo superiori ai 1.500metri di lunghezza e comunque con un valore di investimento complessivo superiore a 150 milioni di euro al netto di IVA del complesso dei contratti previsti |
Porti marittimi commerciali, nonché vie navigabili e porti per la navigazione interna accessibili a navi di stazza superiore a 1.350 tonnellate. Terminali marittimi, da intendersi quali moli, pontili, boe galleggianti, isole a mare per il carico e lo scarico dei prodotti collegati con la terraferma e l’esterno dei porti, che possono accogliere navi di stazza superiore a 1.350 tonnellate, comprese le attrezzature e le opere funzionalmente connesse | Opere che comportano una superficie interessata dall’intervento superiore a 150 ha e comunque con un valore di investimento complessivo superiore a 200 milioni di euro al netto di IVA del complesso dei contratti previsti |
Interventi per la difesa del mare e delle coste | Opere che comportano un valore di investimento complessivo superiore ai 50 milioni di euro del complesso dei contratti previsti |
Piattaforme di lavaggio delle acque di zavorra delle navi | Opere off-shore che comportano un valore di investimento complessivo superiore ai 150 milioni di euro del complesso dei contratti previsti |
Interporti finalizzati al trasporto merci e in favore dell’intermodalità di cui alla legge 4 agosto 1990, n. 240 e successive modifiche, comunque comprendenti uno scalo ferroviario idoneo a formare o ricevere treni completi e in collegamento con porti, aeroporti e viabilità di grande | Opere che comportano costi degli stabilimenti e delle infrastrutture superiori ai 200 milioni di euro al netto di IVA del complesso dei contratti privati |
Elettrodotti aerei | Linee elettriche aeree di tensione pari o superiore a 380 kV e con tracciato di lunghezza superiore a 40 km |
Impianti destinati a trattenere, regolare o accumulare le acque in modo durevole | Impianti destinati a trattenere, regolare o accumulare le acque in modo durevole Impianti con altezza superiore a 30 metri o che determinano un volume di invaso superiore a 30 milioni di metri cubi |
Opere che prevedano o possano prevedere trasferimento d’acqua tra regioni diverse e ciò travalichi i comprensori di riferimento dei bacini idrografici istituiti a norma della legge 18 maggio 1989, n. 183 | Opere che prevedono trasferimenti di portata uguale o superiore a 3 m³/s |
Infrastrutture ad uso sociale, culturale, sportivo, scientifico o turistico | Opere e infrastrutture che comportano investimenti complessivi superiori a 100 milioni di euro al netto di IVA, del complesso dei contratti previsti |
Impianti insediamenti industriali e infrastrutture energetiche | Opere che comportano investimenti complessivi superiori ai 300 milioni di euro al netto di IVA del complesso dei contratti previsti |
I dibattiti pubblici possono svolgersi anche per lotti funzionali, sebbene riferiti ad una stessa opera. In particolare, questa eventualità si riferisce a quelle infrastrutture ferroviarie in capo a Rfi che, pur riguardando un’unica linea di collegamento, andranno ad incidere su più territori regionali.