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Edilizia: parte il DURC di congruità per i lavori pubblici e privati


Il sistema è attivo dal 1° novembre 2021. Secondo le stime FILLEA, farà emergere salari e contributi previdenziali per 2 miliardi di euro.


Con il Decreto firmato dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando (n. 143 25 giugno 2021), dal 1° novembre è entrato in vigore il DURC di congruità. Il provvedimento, registrato dalla Corte dei Conti, definisce il sistema di verifica della congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nei lavori edili. 

L’obiettivo è combattere il fenomeno del lavoro nero in edilizia e a far sì che la manodopera utilizzata nei cantieri edili sia effettivamente in misura proporzionata all’incarico affidato all’impresa. La verifica della congruità riguarda sia i lavori pubblici sia quelli privati (per un valore pari o superiore a 70.000 euro) ed è eseguita in relazione agli indici minimi di congruità delle singole categorie di lavori.

 Il DURC farà emergere, secondo FILLEA (Federazione Italiana dei Lavoratori del Legno, dell’Edilizia, delle industrie Affini ed estrattive) “salari e contributi previdenziali per circa 2 miliardi di euro a regime e per oltre 75 mila lavoratori l’anno”.

Il DURC di congruità

Il DURC di congruità è stato introdotto dal Decreto Semplificazioni del 2020 – Dl 76 del 16 luglio 2020. Nello specifico, l’articolo 8 comma 10-bis indica che al Documento Unico di Regolarità Contributiva è aggiunto quello relativo alla congruità dell’incidenza della manodopera relativa allo specifico intervento. 

Secondo le modalità indicate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto n. 143. Una novità, di interesse per il settore edile nell’ambito dei lavori pubblici e privati eseguiti in appalto o subappalto. 

Oppure da lavoratori autonomi, che prevede l’applicazione di un sistema di verifica sulla congruità dell’incidenza della manodopera nei lavori di edilizia. Il DURC di Congruità si potrà ottenere on line in pochi giorni.

Lavoro nero e illegalità

Ora inizia la vera sfida, secondo i responsabili FILLEA. Come sottolinea il segretario generale del sindacato afferente alla CGIL, Alessandro Genovesi, bisogna far sì che “tutte le stazioni appaltanti pubbliche, nazionali e locali, si attivino sui nuovi appalti. 

Ciò per la verifica della congruità come previsto dall’art. 105 del Codice degli Appalti”. Ma non solo: “L’Agenzia delle Entrate deve fare verifiche, anche a campione, rispetto ai beneficiari dei vari incentivi privati. Affinché le aziende che opereranno siano in possesso di Durc regolare, comprensivo della congruità”.

“Proprio ora che il settore sta ripartendo, dobbiamo infatti evitare che si alimentino fenomeni di lavoro nero e illegalità, dove sfruttamento ed infortuni sono all’ordine del giorno”, conclude Genovesi.

Le stime di FILLEA

In concomitanza con l’avvio del nuovo strumento, FILLEA ha pubblicato una ricerca sugli effetti stimati a regime del DURC di Congruità. Su un valore stimato solo di evasione salariale e contributiva annua (senza effetti fiscali) nelle costruzioni pari a 3.9 miliardi di euro l’anno (dati Istat), vi sarà a regime un’emersione per 2,1 miliardi. 

Di questi, 1,6 miliardi per effetto di emersione di lavoro completamente irregolare e 570 milioni parzialmente irregolare (sotto dichiarazioni, disapplicazione del CCNL edile). In termini di emersione di lavoratori, quella stimata è di circa 72 mila FTE (Full Time Equivalent). Potrebbero corrispondere anche ad un numero superiore di “teste”.

“Le stime sono state fatte prendendo a riferimento anche i contesti dove il DURC di Congruità è già operativo da anni, con buoni risultati di emersione. In particolare, nell’area del Centro Italia, soggetta a ricostruzione dopo il sisma del 2016”.


Fonte: teknoring