Computa & Compara Interviste Materiali News

Bonus facciate, come si paga il bonifico?


L’Agenzia delle Entrate spiega quali modelli utilizzare e quali elementi inserire nella causale


Bonus facciate, il dubbio

Un contribuente ha chiesto quale tipologia di bonifico bisogna utilizzare, dal momento che la sua banca prevede quattro tipologie (ristrutturazione edilizia, ecobonus 110, bonus sisma, bonus mobili) ma non quello specifico per il bonus facciate.

Bonus facciate, le regole per il bonifico

L’Agenzia ha ribadito l’obbligo di effettuare il pagamento con bonifico bancario o postale e ha spiegato che, per richiedere il bonus facciate, possono essere utilizzati i bonifici predisposti da banche o Poste Italiane Spa ai fini dell’ecobonus o della detrazione prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Nel bonifico occorre sempre riportare il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita Iva o il codice fiscale del beneficiario del bonifico.
 
Se possibile – ha aggiunto l’Agenzia – è necessario indicare, come causale, gli estremi della Legge 160/2019, cioè la Legge di Bilancio per il 2020 che ha introdotto la detrazione. 

Qualora non si potesse indicare tale riferimento normativo (perché, per esempio, non è possibile modificare la causale che indica, invece, i riferimenti normativi della detrazione per interventi di recupero edilizio o dell’ecobonus), l’agevolazione sarà comunque riconosciuta, a condizione che il bonifico sia compilato in modo da non pregiudicare il rispetto da parte degli istituti bancari o postali dell’obbligo di operare la ritenuta d’acconto a carico del beneficiario del pagamento” - conclude l’Agenzia.

Bonus facciate, detrazione in scadenza

Le sorti del bonus facciate stanno generando polemiche e confronti tra gli esponenti politici e gli operatori del settore. Il Governo avrebbe intenzione di non prorogare la detrazione, almeno secondo quanto indicato nel Documento programmatico di bilancio per il 2022. Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ritiene invece che la misura sia fondamentale per il decoro urbano e ha annunciato che lotterà per la proroga.
 
Nel frattempo, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha prospettato un sistema per aggirare parzialmente l’ostacolo: pagare i lavori nel 2021 e realizzarli nel 2022. Una soluzione che non fa perdere la possibilità di optare per lo sconto in fattura.


Fonte: Edilportale