L’isola proteggerà il porto dall’innalzamento del livello del mare e ospiterà circa 35.000 persone.
L’isola, che si chiamerà Lynetteholm, sarà collegata alla terraferma tramite una tangenziale, dei tunnel e una linea della metropolitana pubblica. Misurerà circa 1 miglio quadrato (2,6 km quadrati) e il progetto dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno.
I Benefici dell’isola
Il governo ha affermato che l’isola artificiale dovrebbe fungere da barriera contro le future inondazioni derivanti da mareggiate e innalzamento del livello del mare, due problemi che dovrebbero aggravarsi man mano che il riscaldamento climatico continua a farsi sentire. Si prevede inoltre che l’isola possa ospitare circa 35.000 persone.
“Lynetteholm fornirà un’efficace protezione contro le tempeste a Copenaghen da nord e quindi fornirà sicurezza ai cittadini della città, che probabilmente sperimenteranno condizioni meteorologiche più estreme nei prossimi decenni”, ha dichiarato il ministro dei trasporti danese Benny Engelbrecht.
Ecosostenibilità
La Danimarca è tra i paesi con alcuni dei piani climatici più ambiziosi al mondo. La nazione ha come obiettivo la riduzione delle proprie emissioni del 70% rispetto ai livelli del 1990, entro 10 anni.
Essendo un paese di pianura (punto più alto del paese è di 173 metri sul livello del mare), è anche più esposto agli effetti dei cambiamenti climatici, soprattutto quando si tratta di tempeste e innalzamento del livello del mare. Si spera che l’isola artificiale attenui alcuni di questi problemi per Copenaghen, in particolare proteggendo il suo porto, che è uno dei più grandi d’Europa.
La posizione dell’isola
Anne Skovbro, CEO di urban developer By & Havn che lavorerà alla costruzione dell’isola, ha accolto con favore la decisione interpartitica del parlamento.
Aspetti negativi e accuse di “greenwashing”
Ma non tutti sono entusiasti del programma. In effetti, alcuni gruppi ambientalisti erano così sconvolti dal progetto che lo portarono in tribunale. I gruppi hanno sostenuto che il movimento dei sedimenti in mare può influenzare gli ecosistemi locali e la qualità dell’acqua. Inoltre, il progetto richiederà una flotta di autocarri per attraversare la città ogni giorno.
Frederik Roland Sandby, segretario generale del Movimento per il clima in Danimarca (“Klimabevægelsen i Danmark”), ha liquidato i benefici ambientali del progetto come un altro esempio di “greenwashing” ovvero un progetto presentato come ecosostenibile occultandone però l’impatto ambientale negativo.
Sandby e la sua organizzazione stanno facendo causa al governo danese, definendo “sorprendente” l’approvazione da parte del parlamento.
Tra gli aspetti negativi che Sandby nomina è la congestione, l’inquinamento e le emissioni extra che la costruzione dell’isola richiederà. La costruzione dovrebbe durare fino al 2070. Si tratta di un progetto che avrà impatti a lungo termine sulla città di Copenhagen.