Architettura Computa & Compara Materiali News

Zaha Hadid Architects e Metaverso: una nuova strada per l’architettura?


Il Metaverso è anche un territorio verso il quale sempre più architetti stanno guardando, sebbene ancora non sia molto chiara la modalità attraverso cui molte potenzialità si trasformeranno in realtà.


Future Liberland – Zaha Hadid Designs Metaverse City

Il Metaverso è uno dei protagonisti indiscussi degli ultimi anni, tra grandi aspettative e delusioni.

Nasce nel 1992 all’interno del romanzo di fantascienza Snow Crash di Neal Stephenson.

Qui si presenta come un’enorme sfera nera in cui ognuno può realizzare quello che vuole in 3 dimensioni, visitabile dagli altri utenti.

Spazio virtuale condiviso in cui è possibile giocare ma anche lavorare e commerciare, è diventato terra di conquista per le società dell’high-tech.

Facebook ha cambiato la sua denominazione in Meta, ma vi guardano anche Microsoft e Apple. Incorporando realtà aumentata, realtà virtuale, video e devices per interagire nel mondo non reale, permette di vivere una vita parallela attraverso avatar, trovando molto lavoro compiuto nel mondo dei videogiochi. 

La crescita nella richiesta di spazi virtuali, per comunicare ma anche per formarsi e seguire eventi, è stata ulteriormente spinta dalla pandemia e dalle sue restrizioni fisiche.



Senza molta chiarezza, l’attenzione è alta. Bloomberg a metà luglio aveva valutato il valore del mercato del Metaverso nel 2030 pari a 824 miliardi di dollari.

E pari al 39,1% del CGAR (Compounded Average Growth Rate o tasso annuo di crescita composto).

Il Metaverso è anche un territorio verso il quale sempre più architetti stanno guardando, sebbene ancora non sia molto chiara la modalità attraverso cui molte potenzialità si trasformeranno in realtà. E porteranno lavoro in qualche modo retribuito, bitcoin o monete reali. 

Cercano la sperimentazione e la crescita professionale ma anche nuove commesse, per il mondo virtuale ma anche in quello reale.

La capacità immaginativa e la costruzione degli spazi, che sono prima di tutto impostati virtualmente, dà alla professione un fondamentale ruolo anche nella creazione degli spazi virtuali.

Anche la ‘realtà in cui ci si muove deve infatti essere progettata e costruita, secondo regole ancora tutte da definire e impostare.

Nel mondo dell’architettura internazionale, alcuni tra i primi studi ad avvicinarsi al Metaverso sono stati quelli che maggiormente hanno lavorato con la progettazione parametrica e il digitale.


Zaha Hadid Architects e METAVERSO

I progetti di ZHA

Il primo, come poteva essere prevedibile, è Zaha Hadid Architects. “Architecting the Metaverse” è un progetto del 2022 che ha visto lo studio a Seul a collaborare con il DDP Design Museum.

Porta avanti le speculazione con Refik Anadol Studio, con cui da tempo collabora all’esplorazione delle possibilità dell’architettura nel mondo virtuale.

Si tratta di un progetto immersivo che, unendo arte e architettura, inizia a lavorare per restituire le intersezioni tra dati, intelligenza artificiale e architettura.

Il lavoro di ZHA prosegue con Liberland Metaverse, che prosegue nel digitale l’esperienza del microstato di Liberland fondato nel 2015 da Vít Jedlička a metà strada tra Zagabria e Belgrado.

Il progetto è frutto della collaborazione con Mytaverse e ArchAgenda a.o. e prefigura una città virtuale con accesso tramite piattaforma su cloud.

L’ingresso permette ai visitatori di muoversi tra gli edifici progettati da ZHA e anche partecipare alla sua vita politica e sociale acquistando terreni o avviando attività commerciali.

L’attività dello studio britannico si allarga anche al mondo dei videogiochi. Nel 2022 ha infatti collaborato con LightSpeed & Quantum Studio progettando nel mondo virtuale uno studio medico per PUBG Mobile.

BIG e Viceverse

Un altro studio che si sta dimostrando particolarmente impegnato è, come prevedibile, Bjarke Ingels Group-BIG. Nel 2022 i danesi hanno infatti progettato Viceverse per Vice Media Group il primo spazio di lavoro della piattaforma media internazionale, editore, tra le altre, della rivista Vice.

Il progetto aggiunge di fatto una nuova e griffata dimensione agli spazi fisici aziendali, in cui potere sperimentare anche una nuova forma di lavoro. I nuovi e dematerializzati uffici si trovano all’interno della piattaforma Decentraland, ‘contenuti’ da futuristici spazi. 

Vi si possono organizzare riunioni interne e con clienti e collaboratori e organizzare presentazioni e dimostrazioni.

I metaserai di Grimshaw e il concorso di Renovi

Sempre quest’anno, anche lo studio di Nicholas Grimshaw è stato incaricato di progettare uno spazio nel Metaverso per pax.world. La piattaforma offre agli utenti la possibilità di creare il proprio spazio virtuale dopo l’acquisto di un appezzamento di terreno. Richiesti sono quattro luoghi, i metaserai.

In questo panorama, iniziano anche ad arrivare i primi concorsi dedicati al virtuale.

La piattaforma Renovi, primo marketplace per architetti e designer, ha lanciato uno dei primi concorsi per l’ideazione di isole nel Metaverso. In chiusura a gennaio, Aftermath Islands NFT Buildathon chiede la progettazione di spazi all’interno della piattaforma interattiva Aftermath Islands.

La strada è tracciata, dobbiamo ancora capire dove porterà.


Sponsor Computaecompara.it


fonte:teknoring