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Google Bay View: innovazione e comunità nel segno delle rinnovabili


Completato a Mountain View il primo progetto cofirmato da Studio BIG e Heatherwick Studio per Google, un campus di tre edifici completamente alimentato da fonti energetiche rinnovabili. Aspettando l’attesa sede londinese di King’s Cross.


Google Bay View

Studio BIG e Heatherwick Studio firmano Google Bay View, il primo campus di Google realizzato ex novo a Mountain View, nel pieno della Silicon Valley.

Il complesso è anche la prima realizzazione di una collaborazione sempre più solida tra i due studi di architettura più richiesti al mondo e il colosso mondiale dei dati.

Il nuovo headquarter di Mountain View anticipa infatti di circa un anno la prevista e attesissima conclusione dei lavori del nuovo campus londinese di Google a King’s Cross.

Sorgerà accanto alla storica stazione di mattoni rossi resa famosa anche dai romanzi di Harry Potter.

Google Bay View

Tre edifici guidati da innovazione, natura e comunità

Il campus, per la cui sostenibilità si attende la certificazione LEED Platinum, sorge su un lotto di circa 17 ettari collocato all’interno dell’Ames Research Center della NASA.

Si compone di tre edifici che si sviluppano su una superficie complessiva di oltre 100.000 mq.

Due sono destinati agli uffici e ai loro spazi comuni e di servizio e a 240 unità residenziali per ospitare i dipendenti in visita per brevi periodi di tempo. Il terzo accoglie un grande auditorium da 1.000 posti con spazio per eventi.

Le linee guida progettuali, definite su richiesta della committenza fin dall’inizio del processo ideativo, sono tre. 

Innovazione, natura e comunità si fondono dentro un progetto che al suo interno realizza spazi flessibili nati per costruirsi attorno all’uomo e alle relazioni umane, alla base dei processi creativi.

I due volumi principali, di dimensioni differenti, sono accomunati da un’immagine architettonica estremamente unitaria. Entrambi si organizzano in due soli livelli interni, collegati da ‘corti’ interne aperte.

Il piano inferiore è destinato agli spazi di raccolta e servizio, quello superiore a spazi luminosi ed estremamente flessibili, che si adattano a differenti modalità di lavoro, di gruppo o singolo.

La pianta è libera e accoglie aree di lavoro separate da divisori opachi e trasparenti, in cui speciali scatole chiuse ospitano le aree più private.

Aree verdi naturali, per il ripristino degli habitat locali

La natura diventa parte integrante di un complesso che nei suoi spazi esterni integra 7 ettari di aree naturali, tra zone umide, boschi e paludi.

Google Bay View diventa parte integrante del programma di Google di ripristinare gli habitat naturali della più ampia San Francisco Bay Area.

Google Bay View

Una copertura appesa

Le coperture di tutti gli edifici del campus, sebbene di differenti dimensioni, sono realizzate dall’unione di elementi curvi quadrangolari che assomigliano a leggere e morbide tende. Le loro geometrie, che integrano anche le finestre, sono dinamiche e complesse.

Ognuna è sorretta, all’interno, da una serie di esili pilastri metallici bianchi, che, disposti in pianta secondo una griglia ortogonale regolare, sono l’unica interruzione del continuo spazio interno.

Le loro caratteristiche curvature sono definite e supportate da strutture reticolari cha danno loro forma e resistenza.

Gli intradossi sono rivestiti di pannelli di lamiera bianca curvata. I loro punti di unione, in curva lungo i perimetri e di differenti altezze, sono chiusi da finestre vetrate che, a soffitto, portano la luce all’interno.

L’ingresso della luce naturale è controllato da un sistema automatizzato di tende che si aprono e chiudono quando necessario.

Il più grande impianto geotermico del Nord America

Il nuovo campus di Bay View vuole rendere più concreto un importante obiettivo strategico di Google. Vuole essere la prima grande società del mondo a essere alimentata da fonti rinnovabili e completamente carbon-free entro il 2030. Le richieste energetiche dei nuovi headquarter sono per questo fornite in larga prevalenza da fonti rinnovabili.

Tutti gli elementi di cui si compongono le coperture sono esternamente rivestiti da 50.000 pannelli fotovoltaici in grado di fornire il 40% dell’energia elettrica necessaria al funzionamento del complesso. Il sistema secondo le valutazioni di progetto è in grado di generare quasi 7 megawatt.

Il nuovo campus è anche raffreddato e riscaldato da uno dei più grandi impianti geotermici di tutto il Nord America, le cui condotte sotterranee si estendono per una lunghezza complessiva di quasi 100 miglia (circa 161 Km).

L’energia eolica, sempre più centrale

La ricerca di questo importante obiettivo di sostenibilità è anche aiutato dall’energia prodotta dai vicini parchi eolici. Google da quasi un decennio è interessata al vento.

È proprietaria di alcuni impianti e nel 2015 ha stipulato in California un Corporate Power Purchase Agreement (PPA) ventennale con NextEra Energy per alimentare i suoi uffici di Mountain View. I PPA sono contratti che portano l’acquisto direttamente dai produttori.

Google Bay View è anche estremamente attento alla gestione dell’acqua, in un’area che richiede di sfruttare tutte le scarse precipitazioni annuali. 

Il campus è dotato di sistemi per la raccolta e il riutilizzo delle acque piovane, nell’obiettivo di ottenere anche la certificazione LBC Water Petal dell’International Living Future Institute.


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fonte: teknoring