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Siglato accordo tra ENEA e la startup Newcleo per un nucleare sicuro


La collaborazione prevede la realizzazione di un prototipo elettrico del sistema LFR senza l’uso di materiali radioattivi o combustibile nucleare.


“Energia Nucleare sicura, pulita e inesauribile, che conduca il pianeta alla neutralità carbonica”.

E’ questa la “missione green” della giovanissima start up newcleo, fondata appena a metà del 2021 a Londra da un gruppo di scienziati italiani, capeggiati dal fisico torinese Stefano Buono, che vanta un’esperienza quasi decennale al fianco del Premio Nobel Carlo Rubbia al Cern di Ginevra e già fondatore nel 2002 di AAA Advanced Accelerator Application, gruppo operante nel ramo della radio-farmaceutica e della Medicina Nucleare.

“Siamo estremamente felici dell’accordo con ENEA, e soprattutto della collaborazione già in atto. Newcleo ha una missione importante per il futuro del bilancio energetico del pianeta e ci siamo dati una tempistica ambiziosa per raggiungerla.” Queste le parole di Stefano Buono, che commenta così anche la scelta di investire e puntare sul Centro Enea di Brasimone, sull’Appennino Tosco-Emiliano. “ENEA ha accumulato un know-how globale unico nel campo del piombo liquido. Lavorando insieme ai ricercatori dell’ENEA e investendo nelle strutture del Centro Brasimone, non solo faremo passi importanti per la realizzazione del nostro progetto, ma contribuiremo anche al progresso della ricerca in Italia.”


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Dettagli sull’intesa e il ruolo dei due gruppi

Enea metterà a disposizione per lo svolgimento delle attività di ricerca le infrastrutture del Centro di Ricerche di Brasimone, uno dei maggiori centri di ricerca a livello internazionale dedicato, tra le tante attività, proprio allo studio e allo sviluppo delle tecnologie nucleari, tecnologie dei metalli liquidi pesanti in campo nucleare e dei sistemi innovativi di produzione energetica.

La newcleo, dal canto suo, investirà una somma che potrebbe superare i 50 milioni di euro per un periodo di oltre 10 anni, contribuendo, come parte dell’accordo, all’implementazione di nuove infrastrutture, nonché al rinnovamento e al rimodernamento di quelle già presenti e dei laboratori. La compagnia, che prevede anche di dispiegare sul territorio un team di 25-30 ingegneri che lavoreranno in pianta stabile a Brasimone, creerà un gruppo di lavoro operativo con ENEA, per lo scambio di informazioni, conoscenze e reciproca assistenza su simulazioni numeriche, progetto e costruzioni dei componenti chiave degli impianti e sistemi sviluppati dalla cooperazione dei gruppi di ricerca.

Le tecnologie: passato, presente e futuro dell’energia nucleare

Due sono i progetti che saranno oggetto di studio dei due gruppi:

  • La realizzazione di un prototipo elettrico di un piccolo reattore nucleare modulare A-SMD (Advanced Small Modular Reactor), che rappresenterà il precursore di futuri reattori nucleari refrigerati a piombo (LFR, Lead-cooled Fast Reactor).
  • Studio e progetto del sistema ADS (Accelerator Driven System), promettente possibile soluzione all’annoso problema della trasmutazione e gestione delle scorie nucleari.

Operativamente, il progetto e la costruzione del prototipo LFR e dell’ADS avverrà senza utilizzo di materiale radioattivo o combustibile nucleare.

Nella fase iniziale, che dovrebbe portare, nell’arco di 5 anni al completamento del LFR, (il precursore del reattore vero e proprio che dovrebbe vedere la vita in 7-10 anni), l’attenzione degli ingegneri si focalizzerà sullo studio del funzionamento e delle prestazioni termofluidodinamiche e meccaniche.

La realizzazione del ADS (progetto e successiva commercializzazione) vedrà tempi più lunghi, intorno ai 15-20 anni.

Come puntualizzato dallo stesso Stefano Buono, newcleo punterebbe a una “rottura degli schemi nel settore dell’energia nucleare, partendo e migliorando tecnologie già preesistenti”.

In effetti sia gli SMD che l’ADS non rappresentano certo una novità del panorama nucleare mondiale. Alcuni mini reattori modulari sono già operativi (benché il loro utilizzo sia limitato alla propulsione marina), mentre l’ADS altro non è che il famigerato rubbiatron, concettualmente ideato e proposto da Carlo Rubbia e che consiste in reattore nucleare LFR subcritico, accoppiato ad un acceleratore di particelle e che utilizza barre di torio come materiale fissile.

Energia nucleare sicura: vantaggi e punti di forza del sistema

I mini reattori modulari avranno dimensioni ridotte. Il loro impiego sarà versatile con possibilità di produzione su larga scala a prezzi contenuti, senza necessità di manutenzioni straordinaria o rifornimenti. A fine vita il reattore verrà semplicemente sostituito e il combustibile riprocessato.

Gli A-SMD inoltre operano a “ciclo chiuso”; l’uranio viene utilizzato per produrre energia, in maniera estremamente più efficiente degli attuali reattori nucleari (100 volte maggiore) e allo stesso tempo il reattore brucia scorie provenienti da impianti già esistenti, con un’evidente riduzione della mole di rifiuti altrimenti destinati a depositi geologici e conseguente alleggerimento e diminuzione dei siti destinati allo stoccaggio. Il reattore, progettato per lavorare in stato non critico, in caso di reazione a catena incontrollata, si spegnerebbe automaticamente.

Energia nucleare sicura per il ridotto rischio di dispersione di materiale radioattivo

I materiali utilizzati, torio e piombo, sono molto più abbondanti dell’Uranio in natura; le problematiche di tipo geopolitico, legate all’approvvigionamento verrebbero così mitigate. Inoltre le eccellenti proprietà del piombo come refrigerante, renderebbero i reattori intrinsecamente più sicuri in caso di incidente, rispetto ad esempio ad un reattore PWR o BWR refrigerato ad acqua, riducendo il rischio di dispersione di materiale radioattivo nell’ambiente. La transizione verso utilizzo del torio come combustibile, che a differenza dell’uranio non richiede arricchimento, produrrebbe inoltre una minore quantità di plutonio e di attinidi, quindi una radiotossicità ridotta.

L’Italia al centro della ricerca energetica: verso quale futuro?

In Italia, cosa assai nota, quando si parla di energia, il dibattito diventa spesso rovente.

Come sappiamo recentemente l’Europa ha ribadito il ruolo fondamentale dell’energia nucleare nel processo di decarbonizzazione del pianeta.

Il nostro paese rivestirà sì un ruolo di primo piano nel processo di transizione verso forme di tecnologie energetiche all’avanguardia e gli investimenti previsti forniranno un notevole impulso alla ricerca, con evidenti ricadute sia in termini occupazionali che socio-economici, ma paradossalmente, essendo stato abbandonato in Italia lo sfruttamento a uso civile dell’energia elettronucleare, la costruzione e la messa in funzione dei nuovi reattori avverrà fuori dall’Italia.

Forse i tempi sono maturi, affinché questa rivoluzione (ed evoluzione) dell’industria nucleare, possa aprire scenari completamente nuovi per il futuro energetico del paese.


Fonte: teknoring