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Dall’edilizia alla transizione energetica, ecco i progetti del PNRR per il 2022


Panoramica dei principali obiettivi in calendario nel nuovo anno, fondamentali per la ripresa economica del Paese e dei professionisti.


PNRR 2022, quali gli obiettivi da raggiungere? Ecco un quadro dei progetti in atto e delle scadenze da rispettare

La parola d’ordine del 2022? Attuazione. È necessario passare dalle parole ai fatti. Sono tanti i settori in cui professionisti, operatori economici e semplici cittadini si aspettano un vero e proprio cambio di passo. Innanzitutto, per attuare gli obiettivi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dall’edilizia ai trasporti sino alla transizione ecologica, regalerà all’Italia fondi importanti per una rivoluzione economica, infrastrutturale e sociale importante. Forse senza precedenti. E poi il settore delle Costruzioni: dal caro materiali alla riforma del Testo Unico dell’Edilizia, sono tante le incognite di un settore in ripresa dopo anni di crisi. Ma che ha bisogno di fatti. Concreti. Appunto. Un 2022 che dovrà passare dalle sfide legate alle cosiddette “transizioni”, con la decarbonizzazione sino al digitale. Senza dimenticare tematiche tradizionali come l’equo compenso, una battaglia ancora tutta da vincere.

PNRR 2022, gli obiettivi da raggiungere

Quasi un terzo di milestone e target (154 su 520) indicati nel PNRR richiedono l’approvazione di “riforme”. Di queste, 59 su 154 prevedono l’adozione di disposizioni legislative. Tra le riforme previste dal PNRR per il 2022, diventano fondamentali le seguenti misure legislative:

  • la riforma della carriera degli insegnanti (30 giugno 2022);
  • la delega per la riforma del codice degli appalti pubblici (30 giugno 2022);
  • l’istituzione di un sistema di formazione di qualità per le scuole (31 dicembre 2022);
  • un sistema di certificazione della parità di genere e dei relativi meccanismi di incentivazione per le imprese (31 dicembre 2022);
  • la legge annuale sulla concorrenza 2021 (31 dicembre 2022).

In coerenza con la logica del PNRR, l’approvazione di tali misure legislative rappresenta solo il primo passo perché richiede, negli anni successivi, l’adozione di misure attuative e successivi investimenti.

PNRR 2022: scadenze inderogabili

Tempi contingentati, dunque, che non ammettono deroghe. Esemplare è il caso della delega per la riforma del codice degli appalti che, come appena ricordato, dovrà essere approvata entro il 30 giugno 2022. L’entrata in vigore dei relativi decreti legislativi è previsto il termine del 30 marzo 2023, mentre per la predisposizione di tutti gli atti attuativi (dunque, regolamenti di esecuzione, linee guida e quant’altro) sono disponibili solo ulteriori 3 mesi. È evidente che le Camere per l’approvazione della legge, il Governo per la predisposizione dei decreti legislativi e, di nuovo, le Camere per la relativa attività consultiva, sono tenuti ad attrezzarsi per rispettare tutte le scadenze. Un impegno fondamentale per l’Italia, uno sforzo collettivo che richiede il superamento di ogni tempistica che risulti incompatibile con gli impegni assunti con il PNRR.

Disciplina delle Costruzioni

La Disciplina delle Costruzioni vedrà la luce nel 2022, dunqueIl progetto di istituire un nuovo Codice per sostituire l’attuale Testo Unico dell’Edilizia (DPR n. 380/2001), in vigore ormai da oltre 20 anni, sta procedendo a fatica. Un iter cominciato nel 2018. L’ultima novità, in ordine di tempo, l’entrata in vigore del Decreto n. 441 dell’11 novembre 2021 del MIMS. Un documento che definisce la Commissione tecnica che si occuperà di costituire la Riforma al TUE. Numerosi gli obiettivi della Commissione. Tra questi, l’individuazione degli obiettivi e dei limiti costituzionali alla legislazione statale in materia urbanistica ed edilizia. E ancora: la declinazione a livello urbanistico degli obiettivi specifici dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, del programma Next Generation EU, del PNRR. Un lavoro corposo ma assolutamente necessario per lo sviluppo di un settore nevralgico del Paese.

Caro materiali

Altra questione spinosa, il caro materiali, che si fa sentire su più livelli, dai prodotti per le costruzioni sino agli aumenti per l’energia. Il 2022 sarà un anno difficile per gli utenti, con le bollette che potrebbero davvero schizzare a prezzi esorbitanti. Non bastano gli aggiornamenti dei prezzari e il rilevamento, da parte del MIMS, del costo dei materiali da costruzione. Il Ministero ha evidenziato incrementi percentuali superiori all’8% per 36 dei 56 materiali oggetto della rilevazione. Un passo in avanti. Ma non sufficiente. Secondo Ance, è necessario aggiornare le metodologie utilizzate dal Ministero, sottolineando la forte esigenza di rilevare dei prezzi in linea con la realtà di mercato. L’Ance ha inoltre segnalato l’urgenza di inserire per le rilevazioni alcuni materiali aggiuntivi all’attuale elenco dei 56 monitorati. Tra questi, l’energia elettrica, il calcestruzzo e il gas naturale.

PNRR 2022: Transizione ecologica

Sarà un anno chiave, il 2022, per gli obiettivi prefissati dalla transizione ecologica. La roadmap del MITE mette al centro della strategia l’idrogeno. Saranno 35 i miliardi di investimenti suddivisi in vari bandi. Intanto, nel primo trimestre 2022 è previsto un bando da 1,9 miliardi per implementare gli impianti a bio metano. Nel secondo trimestre, ecco 30 milioni per la cultura e la consapevolezza su temi e sfide ambientali. Inoltre, 450 milioni per aree dove si studiano applicazioni specifiche dell’idrogeno, le cosiddette “Hydrogen Valley”. 2 miliardi, infine, saranno dedicati all’utilizzo dell’idrogeno nei settori “hard to abate”. A fine 2022 previsti 4 miliardi per il rafforzamento dello “smart grid” e resilienza climatica delle reti. Nel 2023, il Mite lavorerà alla produzione industriale di idrogeno nelle aree industriali dismesse, investendo 500 milioni, e allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica, che arriveranno a 20 mila.

Digitalizzazione e appalti

Prosegue il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e del mondo delle pratiche edilizie. In tal senso va vista l’approvazione da parte di Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, della realizzazione del Fascicolo digitale per gli operatori economici. Un passo concreto nel processo di semplificazione delle procedure di gara, una delle misure in materia di contratti pubblici previste dal PNRR e dal Dl 31 maggio 2021, n. 77. Il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE), previsto dall’articolo 81, comma 4-bis), d.lgs. 50/2016, permette di inserire e gestire, attraverso il fascicolo di ciascun operatore economico, le informazioni e i documenti utili alla dimostrazione dei requisiti generali e speciali. Utilizzandoli per la partecipazione a diverse procedure di gara. L’accesso al FVOE potrà essere consentito agli organismi di attestazione, per le verifiche di competenza, e agli stessi operatori economici, per i dati di loro pertinenza.

Equo compenso

Continua a far discutere la materia dell’equo compenso dei professionisti. La PDL 3179 “Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali” è ormai in dirittura d’arrivo per l’approvazione. Ma permangono criticità. Tra queste, come ricorda Confprofessioni, la necessità di estenderla ai rapporti di natura non convenzionale. La maggior parte degli incarichi attribuiti ai professionisti. Oppure, inserire a chiare lettere che “le pubbliche amministrazioni non possono conferire incarichi professionali senza alcuna remunerazione”, come richiede il CUP. In generale, l’equo compenso deve tutelare tutti i professionisti, anche quelli non organizzati in Ordini e Collegi. Prevedendo una forma regolamentare che disciplini, calmierandoli, “i ribassi previsti dalle procedure di appalto per tenere alta la qualità della prestazione professionale” avverte il Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche Armando Zambrano. Il 2022 sarà l’anno giusto per avere una legge equa?


Fonte: teknoring