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I professionisti assunti dalla PA potranno restare iscritti alle Casse private


A fine incarico, potranno collaborare da subito con le società cui hanno concesso autorizzazioni per conto della PA.


I professionisti, assunti a tempo determinato presso la PA per l’attuazione del PNRR, potranno restare iscritti a Inarcassa o alle altre Casse private. Una volta terminato l’incarico, potranno collaborare subito con le società nei confronti delle quali abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto della PA.

Le misure, contenute nella Legge 233/2021, che ha convertito il Decreto “PNRR” (DL 152/2021), agevolano il lavoro dei professionisti che, in questo modo, dopo aver collaborato con la PA, potranno reinserirsi velocemente nel mercato, senza dover affrontare tempi morti e strettoie burocratiche.

PNRR e professionisti, possono rimanere iscritti alle Casse private

I professionisti che collaboreranno con la PA per l’attuazione del PNRR resteranno iscritti alle Casse di previdenza private. Inoltre, non sarà loro richiesta la cancellazione dall’Albo, Collegio o Ordine professionale di appartenenza. Non saranno infine addebitati oneri per la ricongiunzione dei periodi di lavoro prestati presso la PA.

Non è andato a buon fine il dialogo che Inarcassa aveva avviato col Governo per impedire ai professionisti assunti dalla PA di mantenere l’iscrizione alle Casse private. Secondo Inarcassa, la disposizione sarebbe stata in contrasto con la normativa vigente, tanto da impedirne l’applicazione, e avrebbe rappresentato un’ingerenza nell’autonomia riconosciuta alle Casse professionali.

PNRR, i professionisti possono lavorare con le società cui hanno concesso autorizzazioni

Ai professionisti assunti a tempo determinato dalla PA per l’attuazione del PNRR, non si applica il divieto di “revolving doors”.

Il divieto, previsto dall’articolo 53, comma 16-ter, del D.lgs. 165/2001, prevede che i dipendenti della PA, per 3 anni dalla cessazione del rapporto di pubblico impiego, non possano collaborare con i privati nei confronti dei quali abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto della PA. 

La deroga a tale divieto servirà ad accelerare l’attuazione del PNRR. La Pubblica Amministrazione, infatti, ha bisogno di professionisti per far fronte al carico di lavoro previsto. La rimozione dei vincoli sarà utile a non scoraggiare i professionisti che, a fronte di un incarico a tempo determinato, non avrebbero interesse a precludersi altre opportunità di lavoro.


Fonte: Edilportale