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Caro materiali: ‘la tenuta finanziaria delle imprese è a rischio’


Secondo l’Associazione costruttori di impianti, ESCo e facility management, sono all’orizzonte inevitabili rescissioni contrattuali.


“Tutto il sistema produttivo è in grave difficoltà ed ogni giorno in più senza misure adeguate, è un repentino avvicinamento verso una condizione di insostenibilità. Pertanto, bisogna intervenire subito e fornire alle imprese tutti i sostegni finanziari necessari per poter proseguire o avviare i lavori, così come è accaduto per tutte quelle attività interessate dalle misure restrittive degli scorsi mesi”.

Lo ha dichiarato Angelo Carlini, Presidente ASSISTAL, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management, aderente a Confindustria.

“Il rischio, sempre più prossimo - ha proseguito -, è che si assista ad un blocco dei cantieri, all’apertura di contenziosi e alla rescissione dei contratti per eccessiva onerosità, a causa di una situazione incontrollata che vede rincari fino al 60-70% ed è priva, quindi, di quell’equilibrio di mercato che è alla base dei negoziati”.

“In attesa del decreto di rilevazione dei prezzi dei materiali da costruzione relativo al 1° semestre 2021 – ha aggiunto Carlini – vogliamo accendere i riflettori sulle misure finora adottate, vale a dire il fondo da 100 milioni per la compensazione degli aumenti registrati nei primi sei mesi dell’anno su tutti i lavori pubblici”.
 

“Tali risorse sono insufficienti per il mercato dei lavori pubblici e non contemplano le opere del settore privato, anch’esso in grave affanno. Le imprese, il vero motore della ripartenza e della ripresa economica, non possono operare in queste condizioni e farsi carico anche di fattori esogeni di tale portata che sono indipendenti dalla propria volontà”.


“Bisogna adoperarsi – ha concluso Carlini – per l’adozione di misure straordinarie e in grado di fornire risposte proporzionate alla gravità della situazione attuale. Per tale ragione, abbiamo avanzato alcune proposte al Ministro Giovannini, a partire da una revisione dell’art. 106 del codice degli appalti, che reintroduca la norma sulla revisione dei prezzi dei materiali, compresi i vettori energetici”.


Fonte: Edilportale