La proroga del bonus facciate e del Superbonus per condomini e Iacp è confermata ma con aliquote progressivamente ridotte. Cos’altro porterà la manovra 2022?
La legge di Bilancio 2022, che dovrebbe essere approvata dal Parlamento entro questa settimana, contiene alcune novità in merito alla proroga del Superbonus 110 per cento rispetto a quanto stabilito in sede di Governo.
Case indipendenti e proroga Superbonus
Per quanto riguarda le case unifamiliari, dovrebbe essere superata la limitazione del Superbonus ai proprietari con un Isee non superiore a 25 mila euro, ma il periodo in cui poter usufruire dell’agevolazione sarà ridotto, sembra, alla prima parte del 2022, con l’obbligo di consegnare l’asseverazione dei lavori entro una data specifica (forse già a inizio primavera).
Sconto in fattura e cessione del credito
Le due opzioni che permettono al beneficiario di sfruttare subito il vantaggio fiscale, senza dover aspettare le detrazioni dall’Irpef degli anni successivi, potrebbero essere prorogate per tutte le tipologie di intervento: recupero del patrimonio edilizio, interventi di efficienza energetica, misure antisismiche, recupero o restauro delle facciate, installazione di impianti fotovoltaici o di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.
Bonus facciate
Il beneficio sarà prorogato al 2022 non più al 90%, bensì al 60%, per interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, ubicati in zona A o B, incluse le strutture opache della facciata, i balconi, gli ornamenti e i fregi, compresi il consolidamento, il ripristino, il miglioramento, la pulitura o la tinteggiatura di tutti questi elementi, incluse grondaie, pluviali, parapetti e cornicioni. Restano esclusi gli interventi effettuati sulle facciate interne degli edifici. La detrazione del 90% sarà ancora ammissibile solo per chi ha saldato i lavori entro il 31 dicembre 2021.
Condomîni e Iacp
Per quanto riguarda il Superbonus 110 per cento per i condomîni, l’aliquota di spesa rimborsata sarà progressivamente ridotta: nel 2024 al 70%, nel 2025 al 65%, rendendo più vantaggiosi i precedenti “bonus ristrutturazioni”.
Per quanto riguarda gli immobili degli Istituti autonomi delle case popolari e di soggetti assimilabili per la loro finalità sociale (comprese le cooperative) il termine del 31 dicembre 2023 vale solo a condizione che entro il 30 giugno dello stesso anno sia stato ultimato almeno il 60% dei lavori.
