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Aumento bollette luce e gas: ecco come risparmiare sul riscaldamento


Da Enea il decalogo con le regole per riscaldare al meglio le proprie abitazioni, salvaguardare l’ambiente e risparmiare in bolletta.


L’aumento bollette di luce e gas è inevitabile. Cosa fare per calmierare i costi? Da Enea alcuni consigli per risparmiare sui costi dell’elettricità

Sembra essere ormai ufficiale l’aumento dei prezzi di luce, gas ed energia previsto per questo autunno – inverno. Quest’anno, quindi, accendere i riscaldamenti durante la stagione fredda ci costerà tendenzialmente di più rispetto al precedente.

A fronte dei bonus previsti per determinate fasce di reddito (come i bonus sociali, compresi i bonus luce ed energia), e in attesa dei già preannunciati interventi governati, è lecito chiedersi se esistano – ad oggi – delle abitudini consigliate a chi intende risparmiare sui costi della bolletta, o perlomeno ci vuole provare.

In questo senso ci viene in aiuto l’Ente Nazionale Energia Ambiente (ENEA) che, proprio recentemente, ha stilato una lista di 10 consigli utili e pratici per risparmiare sui costi dell’energia e, allo stesso tempo, fare un favore all’ambiente.

Aumento bollette luce e gas: perché i prezzi dell’energia stanno crescendo?

Nelle ultime settimane di ottobre i prezzi di gas, carbone ed elettricità sono saliti ai livelli più alti degli ultimi decenni.

Lo storico crollo del consumo energetico globale nei primi mesi di pandemia e la successiva – forte – crescita post Covid, guidata da una ripresa economica globale eccezionalmente rapida (probabilmente la crescita post-recessione più rapida degli ultimi 80 anni) sono sicuramente fattori strutturali che, insieme ad un inverno freddo e lungo nell’emisfero settentrionale e un aumento dell’offerta più debole del previsto, hanno contribuito a scatenare la tendenza dei prezzi al rialzo nel settore consumi.

I prezzi più alti del gas e del carbone, combinati con l’aumento dei prezzi del carbonio in Europa, hanno portato a prezzi più alti dell’elettricità.

Secondo l’International Energy Agency (IEA), la domanda di carbone in Cina è aumentata di oltre il 10% nella prima metà del 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma la produzione di carbone è aumentata di poco più del 5%, facendo salire i prezzi per via dello squilibrio tra domanda (sempre più alta) e offerta (sempre più limitata).

Il ‘peso’ del mercato cinese

Ma perché è importante il mercato cinese? La Cina è il più grande consumatore di carbone del mondo e il punto di riferimento per i mercati globali del carbone, tanto da influenzare i prezzi internazionali, che hanno seguito quelli del vecchio Continente. Le interruzioni tra i principali esportatori, in particolare l’Indonesia, il più grande esportatore mondiale di carbone termico, e in misura minore Australia e Sud Africa, hanno poi contribuito a far aumentare ulteriormente i prezzi.

A causa della forte crescita della domanda e dell’offerta più limitata del previsto, i livelli di stoccaggio del gas sotterraneo in Europa alla fine di settembre erano inferiori del 15% rispetto ai livelli medi quinquennali. Un inverno con temperature più rigide, inoltre, contribuirà a far aumentare ulteriormente la domanda, influenzando ulteriormente il mercato dell’energia.

È legittimo che i paesi adottino misure di emergenza come sgravi temporanei da alcune tasse o oneri per alleviare l’onere sui consumatori, in particolare i più vulnerabili. Ma singolarmente, quali comportamenti possono fare la differenza?

Il decalogo Enea per contrastare l’aumento bollette

In occasione dell’accensione dei riscaldamenti il 15 ottobre in oltre la metà degli 8 mila comuni italiani (zona climatica E), tra cui grandi città come Milano, Torino, Bologna, Venezia, ENEA ha pubblicato sul proprio sito un vademecum sulle “10 regole pratiche per riscaldare al meglio le proprie abitazioni, salvaguardare l’ambiente e risparmiare in bolletta”, soprattutto in vista degli aumenti consistenti dei prezzi dell’energia.

Manutenzione e controllo della casa: perché sono importanti

Una delle prime regole riportate è quella relativa alla manutenzione degli impianti. “È la prima regola in fatto di sicurezza, risparmio e salvaguardia dell’ambiente – si legge -. Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013)”.

Altrettanto importante, però, è fare un check up della casa. Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. Con la diagnosi è possibile conoscere gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. 

A tal proposito, ricorda l’ENEA, oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento – anche fino al 40% – gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, l’ecobonus che consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% delle spese sostenute a seconda della complessità dell’intervento e il Superbonus, con aliquota di detrazione al 110%.

La temperatura giusta e gli orari di accensione: basta trovare il giusto compromesso

Ma c’è una temperatura giusta, consigliata per mantenere caldi gli ambienti, stare bene ma non esagerare? Quando è troppo?

Su questo punto, l’Ente ha chiarito che “scaldare eccessivamente la casa può danneggiare la salute e le tasche”. Seguendo le indicazioni della normativa, è consigliabile una temperatura di 20 gradi più 2 di tolleranza, ma solitamente – viene aggiunto – 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, per ogni grado in meno si risparmia dal 5 al 10 per cento sui consumi di combustibile.

Importanti, però, sono anche le ore di accensione. Non è vantaggioso infatti tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. In un’abitazione efficiente, il calore accumulato dalle strutture quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nelle ore di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia).

I trucchi per isolare al meglio la casa e non disperdere calore

Per fare la differenza, a livello di consumi e costi, una buona idea potrebbe essere quella di agire con piccoli interventi all’interno dell’abitazione, tali da rendere gli ambienti più efficienti da un punto di vista energetico.

Ad esempio, installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone è una soluzione semplice, ma molto efficace per limitare le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete diminuendone spessore e grado di isolamento. Per contribuire a ridurre le dispersioni verso l’esterno, può bastare un semplice foglio di carta stagnola. 

Allo stesso modo, l’ENEA consiglia di schermare le finestre durante la notte, chiudendo persiane e tapparelle o disponendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.

Un’altra buona pratica che in molti sottovalutano, inoltre, è quella di evitare ostacoli davanti o sopra i termosifoni. Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciugabiancheria, viene spiegato, ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è causa di sprechi. Inoltre per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, quindi le finestre non vanno lasciate aperte troppo a lungo in quanto comporta inutili dispersione di calore.

Aumento bollette e risparmio energetico: gli impianti che fanno la differenza

Tra i consigli in grado di far risparmiare sulla bolletta, infine, l’ENEA sottolinea anche quanto sia importante scegliere impianti di riscaldamento e soluzioni tecnologiche innovativi.

“Dal 2015, tranne rare eccezioni, è possibile installare solo caldaie a condensazione”, viene spiegato nel vademecum. Per questo motivo è opportuno oggi “valutare la possibilità di sostituire il vecchio generatore di calore con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza”.

In questo senso, l’Ente ha ricordato che sono disponibili anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) abbinati a impianti solari termici per riscaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Anche per questi interventi è possibile usufruire degli sgravi fiscali.

L’importanza della regolazione

Inoltre, è stato aggiunto, è diventato ormai indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura in grado di evitare inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico. Di fatto: “cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici consentono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento”. 

L’installazione di valvole di calore, in conclusione, è sicuramente un’altra delle soluzioni che all’interno di una casa possono fare la differenza (soprattutto sui costi in bolletta). Questi dispositivi servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni e, così facendo, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Basta pensare che, diventate obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche hanno contribuito in questi casi a ridurre i consumi fino al 20%

Fonte: teknoring