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Contratti pubblici 2021, si vola: valori ai massimi dal 2018


Pubblicato il rapporto quadrimestrale ANAC sul mercato dei contratti pubblici relativo al primo quadrimestre 2021. Aumentati del 34% in un anno, con importo record di 69 mld


Con il rapporto quadrimestrale sul mercato dei contratti pubblici relativo al primo quadrimestre 2021, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), per il tramite dell’Ufficio Osservatorio Studi e Analisi banche dati, registra valori degli affidamenti ai massimi dal 2018, con forti incrementi soprattutto su forniture e servizi e il raggiungimento di valori complessivi superiori a 69 miliardi di Euro.

Contratti pubblici, l’oggetto del rapporto

Il rapporto quadrimestrale ANAC ha analizzato le procedure di affidamento (bandi e inviti di importo a base di gara pari o superiore a 40.000,00 euro), per le quali è stato pubblicato un bando o è stata inviata una lettera di invito oppure è stata manifestata la volontà di affidare l’appalto nel primo quadrimestre 2021, secondo quanto risultante dal sistema SIMOG. I risultati sono incoraggianti e significativi, atteso che si registra un incremento significativo dei contratti pubblici e dei loro valori massimi.

Considerazioni congiunturali

L’Autorità mette in luce come il primo quadrimestre 2021 sia stato caratterizzato da una significativa predominanza delle forniture dei settori ordinari (pari a circa il 44,5% del totale), e degli appalti di servizi. L’incremento di questi bandi è dovuto all’aumento cospicuo di appalti relativi a centrali di committenza e al settore della sanità. Per la prima volta dal 2018, nei settori ordinari le forniture sforano quota 30 miliardi.

Rispetto al quadrimestre dell’anno precedente, si registra un incremento delle procedure del 49% in termini di importi, mentre in termini di numerosità un aumento di circa 34%. Nel quadrimestre gennaio – aprile 2020 vi è stata, come noto, una diminuzione significativa di appalti e relativi importi dovuta all’emergenza Covid-19, riduzione ampiamente recuperata negli ultimi due quadrimestri del 2020, ma per volume dei bandi e importo l’anno 2021 si dimostra tra i più rilevanti dal 2018 ad oggi (poco meno di 70 miliardi di euro).

I particolari settori dei contratti pubblici

Rispetto al primo quadrimestre dell’anno precedente si osserva una crescita per tutte le fasce d’importo. In particolare nella fascia di importo superiore ad euro 25.000.000 si registra un aumento del 65,6% nei settori ordinari dovuto, in particolare, ad appalti esperiti da centrali di committenza e/o nell’ambito del settore sanità e settore enti locali (quali ad es. i Comuni). Si registra inoltre un aumento di ben il 92,2% nei settori speciali dovuto, in particolare, da appalti di rilevante entità esperiti nell’ambito dei servizi di interesse generali quali produzione di energia elettrica e/o ferrovie.

L’analisi comparata per procedura di scelta del contraente mostra un significativo incremento, in termini di importo, per le procedure ristrette sia nei settori ordinari sia in quelli speciali, nonché un aumento delle procedure negoziate previa pubblicazione del bando nel settore ordinario. Mentre, in termini di numerosità, si osserva una rilevante crescita sia delle procedure ristrette sia degli affidamenti diretti.

L’analisi sui Comuni con popolazione oltre i 15.000 abitanti

Nel quadrimestre gennaio-aprile 2021, i 745 Comuni italiani oltre i 15.000 abitanti hanno espletato quasi 6.000 procedure di affidamento per un valore di circa 7 miliardi di euro. Mentre il peso del numero degli appalti è distribuito in modo non particolarmente anomalo rispetto a quello della popolazione, in termini di importo ben il 43,4% del valore complessivo è rappresentato da appalti avviati dai Comuni della Lombardia (oltre 3 miliardi di euro), mentre il 16,6% (circa 1,17 miliardi) dai Comuni del Lazio. Sulla quota rappresentata dai comuni lombardi un peso rilevante è costituito da un affidamento, da parte del Comune di Milano, del servizio di gestione rifiuti urbani con ridotto impatto ambientale, di valore pari a circa 2,4 miliardi di euro.

Sulla quota rappresentata dai comuni del Lazio, incidono invece in modo rilevante le gare espletate da Roma Capitale, complessivamente 1,04 miliardi di euro (di cui, in particolare, circa 710 milioni di euro si riferiscono all’affidamento del servizio di ristorazione scolastica ed oltre 160 milioni ad una gara espletata nell’ambito del settore stradale). I Comuni esaminati hanno espletato appalti soprattutto nel settore dei servizi e dei lavori (36,4%, 14% circa per importo) mentre il settore delle forniture rappresenta, invece, solo il 5% circa delle procedure e lo 0,8% dell’importo.

Fonte: teknoring