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L’efficienza energetica aumenta il valore della casa fino al 40%


Non fare alcun lavoro può comportare invece una perdita secca della stessa percentuale. I dati dell’Osservatorio REbuild.


La casa è la cassaforte degli italiani ma questa cassaforte ha un punto debole che può trasformarsi in una falla: l’aumento del costo dell’energia unito al perdurare della guerra, rende indispensabile e urgente agire per ridurre i consumi. 

Come indicato anche dalla Direttiva Europea Case Green, l’unica risposta possibile per tutelare il patrimonio immobiliare è investire sulla loro efficienza. Con o senza bonus edilizi.

Spendere per effettuare lavori di riqualificazione energetica significa garantire al proprio bene immobiliare un incremento di valore fino al 40% (col passaggio da una classe G a una classe A). 

Al contrario, non effettuare alcun retrofit comporta una perdita secca di una medesima percentuale in termini di quotazione di mercato.

L’analisi emerge da una ricerca condotta su tre città campione – Bergamo, Mestre e Padova – per l’Osservatorio di REbuild 2023 dal Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia in vista della nuova edizione dell’evento che si svolgerà quest’anno il 9 e 10 maggio nella sede del Centro Congressi di Riva del Garda (TN).


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L’efficienza energetica aumenta il valore della casa fino al 40%

A seconda che un fabbricato sia ubicato in centro o in periferia, la variazione di valore fra una classe E e una classe D si aggira intorno al 5-6%, ma sale fra il 14 e il 18% se si passa da una G a una D e addirittura fra il 30 e il 40% da una G a una A.

Analogamente, facendo un ragionamento al contrario, chi non efficienta è destinato a perdere una forbice consistente di valore.

Lo scenario dell’abitare italiano – spiega la Ricerca – mostra un patrimonio edilizio che nella sua gran parte risale a prima del 1971: si tratta di circa 35 milioni di unità immobiliari.

Oltre il 55% degli immobili appartiene alle classi più energivore, che presentano un consumo fino a 10 volte superiore rispetto alle case in classe energetica più performante e comportano una spesa media (tra una classe G e una classe A) che impatta sul conto familiare per circa 4mila euro in più l’anno (fonte: Assoimmobiliare).

Più passa il tempo, meno il mercato sarà disposto a spendere per acquistare ‘case-salasso’ per il portafogli.

Ragion per cui usare bene la tecnologia e i bonus (cospicui anche senza il 110%) significa preservare dalla perdita di valore un bene che è ancora la riserva aurea per eccellenza delle famiglie del nostro Paese.


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fonte:edilportale