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Olimpiadi 2026, Milano si prepara alla trasformazione partendo dai quartieri

Rilancio della mobilità e socialità dei quartieri. Ecco tutti i progetti con cui Milano guarda al futuro post-covid e in vista dei giochi invernali

Vivibilità e sviluppo della città ai tempi della pandemia e della transizione ecologica, questo è il tema che Milano affronta in vista di un appuntamento a cui non può arrivare impreparata: le Olimpiadi del 2026. Secondo Amat, l’Agenzia Mobilità Ambiente Territorio, “Lo scenario aperto dalla pandemia (distanziamento sociale, contrazione della capacità del trasporto pubblico, necessità di nuovi spazi per muoversi ed esercitare attività commerciali in sicurezza ecc.), rende ancora più urgente progettare nuove modalità di spostamento e socialità, favorendo il lavoro agile, intervenendo sugli orari della città, e riducendo le distanze, riscoprendo la dimensione di quartiere e incentivando gli spostamenti più brevi.

La crisi sanitaria può essere l’occasione per decidere di dare più spazio alle persone e migliorare le condizioni ambientali della città, aumentare gli spostamenti di superficie non inquinanti e ridefinire l’uso delle strade e degli spazi pubblici per usi commerciali, ricreativi, culturali, sportivi, rispettando i distanziamenti fisici previsti.”

I Piani strategici per la mobilità

Il Piano di Governo del Territorio (PGT) Milano 2030 individua una rete di spazi a vocazione pedonale in cui attuare interventi di moderazione del traffico e di cura urbana. La rete è concepita come struttura portante della vita urbana collettiva, al centro dei quartieri. Con l’obiettivo di facilitare l’insediamento e il funzionamento del piccolo commercio, delle attività artigianali e creative, la connessione dei servizi socio-culturali e di comunità.

Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) prevede la realizzazione di un sistema di itinerari ciclabili (telaio portante), sia radiali per la connessione con i quartieri della città più distanti dal centro e con i comuni della città metropolitana, che anulari e trasversali per favorire gli spostamenti sistematici tra le diverse centralità urbane. Gli itinerari portanti vengono integrati con interventi di ciclabilità diffusa e di ambiti a traffico moderato (zone 30) per una sicura e vivibile mobilità di quartiere.

Strade Aperte: traffico “lento” e spazi pubblici nei quartieri

“Città 30” è la strategia indicata nel PUMS che mira all’ampliamento delle zone con il limite di velocità di 30 km soprattutto nei quartieri della parte di città al di fuori della circonvallazione filoviaria. Le “zone 30” sono realizzate in parte in sola segnaletica, in parte con elementi strutturali di moderazione della velocità, di sicurezza stradale e di ampliamento degli spazi pedonali e verdi.

Le “zone 30” diventeranno 52 entro il 2022. Dopo gli interventi all’Isola, al Ticinese e al Corvetto, adesso tocca a Piazzale Bacone e alle vicine vie Spontini, Monteverdi, Matteucci e Paracelso, nel Municipio 3 a nord est della città. La riqualificazione strutturale comprenderà anche la connessione tra corso Buenos Aires e piazza Lima a piazza Piola, il riordino della viabilità e la connessione ciclabile completa. Oltre alla rimozione dei binari tranviari non più utilizzati.

Piazzale Bacone e dintorni: zona 30 e piste ciclabili

Entro l’estate, il Comune procederà a riasfaltare la zona, a modificarne la segnaletica e la viabilità. Sarà istituito il senso unico in via Spontini, direzione piazzale Bacone, variazione della sosta in via Spontini da linea a lisca di pesce, con il recupero di posti auto che permetteranno l‘ampliamento dei marciapiedi in piazzale Bacone e agli incroci per una maggiore sicurezza stradale degli attraversamenti e una migliore accessibilità alle scuole, aumento dello spazio pedonale, istituzione della “zona 30” e ricucitura dei percorsi ciclabili.

E’ prevista la posa di elementi di arredo e di rastrelliere per biciclette, e infine, con la partecipazione attiva dei cittadini, si procederà a colorare la pavimentazione dell’area che per il nuovo anno scolastico si presenterà quindi rinnovata, riqualificata e più fruibile per tutti.

Giambellino-Lorenteggio: riqualificazione urbana, parco acquatico e biblioteca

Nell’aprile 2021, è stato avviato il piano di riqualificazione di Giambellino-Lorenteggio (Milano sud-ovest), basato sull’accordo di programma da 100 milioni di euro siglato tra Comune di Milano e Aler (Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale) e cofinanziato con fondi europei. Previsti l’abbattimento e la ricostruzione di 5 caseggiati popolari su 31, la ristrutturazione e la bonifica dall’amianto di circa 300 alloggi, la piantumazione di alberi lungo la linea tramviaria. Verranno rifatti i marciapiedi, create aiuole e aree verdi e percorsi ciclabili di collegamento con la nuova stazione di San Cristoforo, che diventerà il capolinea della nuova linea metropolitana M4.

Il progetto di Studio Oma e Laboratorio Permanente, vincitori del concorso internazionale (2018), trasformerà il vecchio scalo ferroviario, su un’area di 140mila metri quadrati, in un parco acquatico lineare. Di fronte al mercato comunale sorgerà la Nuova Biblioteca Lorenteggio, progetto di Grau Magaña Urtzi, con spazi per la lettura e lo studio, un’area espositiva e un Forum. Saranno riqualificati i giardini di largo Giambellino, mentre grazie al progetto europeo Clever Cities sorgerà un parco culturale su un’area abbandonata di 127mila metri quadrati.

ARIA, il quartiere “carbon negative social housing” nell’ex Macello di Milano

Sull’area di 150mila metri quadrati di immobili abbandonati tra viale Molise e via Lombroso, nel Municipio 4, sorgerà un quartiere di edilizia convenzionata e un polo culturale: il comune di Milano ha presentato ARIA, il progetto vincitore della seconda edizione di Reinventing Cities, il bando internazionale per rigenerare siti urbani lanciato dal gruppo C40, Cities Climate Leadership Group, formato da 97 metropoli, tra cui Milano.

La riqualificazione dell’ex Macello punta a creare un polo culturale e residenziale, con un investimento di 500 milioni di euro. Il nuovo quartiere sarà “carbon negative”, grazie ad un ampio utilizzo di tetti verdi, costruzioni in legno ed ecocemento, utilizzo di impianti fotovoltaici e certificazioni di livello LEED Gold e il riutilizzo di oltre 30.000 mq di superficie già costruita, che risparmierà la produzione di oltre 4.500 metri cubi di calcestruzzo armato.

Il masterplan ARIA è firmato da Redo sgr, capofila di un collettivo composto da Deltaecopolis, CCL, IED, CA Ventures e E.On, gli studi Snøhetta Oslo, Barreca & La Varra, Stantec, CZA Cino Zucchi Architetti per il campus IED l’Istituto Europeo di Design, Chapman Taylor, Mpartner, Fondazione Housing Sociale, Fondazione Politecnico di Milano, prof. Marco Filippi, Deloitte, Planet Smart Cities, MIC Mobility-in-Chain, PNAT, GaiaGo, LifeGate, Cresme Ricerche, LAMA development & cooperation, Fondazione Don Gino Rigoldi, Amici di Edoardo, ènostra, Edoardo Tresoldi, The Fab Lab, Festival della Scienza, Eatour, Electreon, Mare Culturale Urbano, Giacimenti Urbani.

Il complesso per le Olimpiadi 2026

Il progetto prevede residenze per 1200 nuclei familiari, uno studentato con 600 posti letto e una quota di edilizia libera (circa 7.000 mq); spazi pubblici, disposti su 45.000 mq tra piazze, orti social, aree attrezzate per lo sport, la musica, il cinema e il teatro all’aperto; il Campus internazionale dello IED; negozi di quartiere e scuole per l’infanzia. Infine spazi dedicati al car sharing elettrico di quartiere on demand.

Il quartiere residenziale di circa 60.000 metri quadrati sarà composto per il 60% da appartamenti che saranno affittati a canoni molto inferiori rispetto ai prezzi di mercato: 500 euro mensili per un trilocale di 75 metri quadrati. Il restante 40 % sarà venduto a circa 2.200 euro al metro quadrato.
L’obiettivo è realizzare il complesso per le Olimpiadi invernali del 2026, eliminando emissioni per oltre 2000 tonnellate di CO2.

Fonte: https://www.teknoring.com/news/riqualificazione-urbana/olimpiadi-2026-milano-trasformazione/