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Rischio idrogeologico, in arrivo 220 milioni di euro

Ripartite tra le Regioni e le Province autonome le risorse per migliorare la funzionalità idraulica dei reticoli idrografici

Le Regioni e le Province autonome riceveranno 220 milioni di euro per la difesa dal rischio idrogeologico.

È stato registrato dalla Corte dei conti il DPCM del 18 giugno 2021 che contiene il riparto e le modalità di utilizzo delle risorse per il finanziamento di interventi volti alla messa in sicurezza del Paese in relazione al rischio idrogeologico.

Il DPCM 18 giugno 2021 prevede, in particolare, che le risorse assegnate alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento Casa Italia, pari a 220.228.324,00 euro, sono ripartite tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, per essere destinate a interventi finalizzati, tra l’altro, alla rimessa in efficienza di opere idrauliche.

Le quote più alte vanno a: Lombardia (20,8 milioni di euro), Emilia Romagna (17,2 milioni), Toscana (17 milioni), Sicilia (16,8 milioni), Piemonte (16,7 milioni), Veneto (14 milioni), Lazio (13, 4 milioni), Puglia (13,4 milioni), Campania (13,3 milioni), Sardegna (13 milioni).

Il decreto attua il Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio da 11 miliardi di euro ‘Proteggi Italia’, presentato nel febbraio 2019.

Le risorse sono dirette a finanziare interventi finalizzati al recupero e al miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici, con particolare riferimento ad interventi in aree particolarmente vulnerabili per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità e dei beni e delle attività produttive, demandando l’attuazione degli interventi stessi ai Presidenti delle Regioni, in qualità di Commissari straordinari, e alle Province autonome.

Una quota fino al 15% delle risorse assegnate può essere destinata alle spese di adeguamento della progettazione degli interventi.

Nel DPCM 18 giugno 2021 sono, infine, individuati i criteri di priorità per l’individuazione degli interventi nonché le modalità e i termini del relativo finanziamento.

Rischio idrogeologico, i prossimi step

Entro i primi giorni di settembre, le Regioni e le Province autonome, sentiti i Comuni e i Consorzi di bonifica, devono predisporre gli elenchi degli interventi e degli adeguamenti progettuali da finanziare, secondo i criteri di priorità allegati al DPCM, caricarli sulla piattaforma RENDIS-web e presentarli alle Autorità di bacino per il parere.

Acquisito il parere, le Regioni e le Province autonome devono approvare gli elenchi degli interventi e degli adeguamenti progettuali e trasmetterli al Dipartimento Casa Italia che erogherà le risorse.