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Nasce il Codice della ricostruzione per uniformare le procedure post-sisma


Approvato il disegno di legge che prevede la definizione di un quadro normativo unitario per le attività successive allo stato di emergenza post-sisma.


Importante passo verso l’adozione del Codice della ricostruzione. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha approvato un disegno di legge che prevede la delega al Governo per la definizione di un quadro normativo unitario per il coordinamento delle procedure e delle attività successive a quelle di emergenza nei territori colpiti da eventi sismici. Come si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, l’obiettivo è realizzare un modello “che assicuri la ripresa delle attività socio-economiche nei medesimi territori. Anche con la definizione di uno specifico ‘stato di ricostruzione’ distinto dallo stato di emergenza”. Il disegno di legge è stato promosso dal Dipartimento Casa Italia, il Dipartimento della Protezione Civile e dal Commissario Sisma 2016, e si basa sulle più recenti esperienze di ricostruzione ed in particolare su quella del Centro Italia post sisma 2016.

Il Codice della ricostruzione

Attualmente in Italia sono in corso almeno sette ricostruzioni post sisma. Ciascuna con le sue regole, le sue procedure, un proprio modello di gestione. Il “Codice” nasce proprio per superare questa frammentazione, che genera confusione normativa e diseguaglianze nei diritti riconosciuti ai cittadini colpiti dalle catastrofi naturali. La delega prevede la creazione di uno specifico Dipartimento delegato alle ricostruzioni nell’ambito della Presidenza del Consiglio, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile. Ci sarà la possibilità di nominare dei Commissari straordinari per le ricostruzioni più complesse. Con l’introduzione di uno “stato di ricostruzione”, distinto e successivo allo “stato di emergenza”. Sarà possibile realizzare il passaggio coordinato tra prima assistenza alla popolazione e gestione dello stato di emergenza, affidati al sistema di Protezione Civile, e la successiva fase di ricostruzione.


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Principi innovativi

Con il Codice della ricostruzione si introducono alcuni principi innovativi. Innanzitutto, i processi di ricostruzione non devono limitarsi alla mera riparazione materiale dei danni. Devono assicurare ai territori colpiti, invece, anche il recupero del tessuto socioeconomico. Si prevede poi che, in caso di danni molto elevati e di situazioni complesse, si possa attuare una ricostruzione pubblica dei centri urbani e storici dei comuni più colpiti attraverso progetti unitari. Per il rifacimento delle opere pubbliche ecco semplificazioni e meccanismi di accelerazione, come l’obbligo di utilizzare centrali uniche di committenza. Per la prima volta, inoltre, si apre alla possibilità di introdurre polizze assicurative private per il ristoro dei danni da sisma. Delegando il Parlamento a valutare l’eventuale introduzione di forme di indennizzo diverse dal contributo pubblico.

Post sisma 2016

Molte delle soluzioni proposte dalla delega sono mutuate dalle esperienze passate. In particolare, dalle più recenti innovazioni nella ricostruzione post sisma 2016, come il modello di gestione multilivello, affidate ad una Cabina di coordinamento, guidata dal Capo del Dipartimento o dal Commissario. Con i presidenti delle Regioni interessate, i rappresentanti dei sindaci ed il Capo Dipartimento della Protezione Civile. Il fine è stabilire precise modalità di raccordo nel passaggio dalla fase di emergenza a quella della ricostruzione. Confermato, inoltre, il modello amministrativo delle attività di ricostruzione. Basato sugli Uffici Speciali Regionali, che assistono i comuni anche nella pianificazione urbanistica e attuano gli interventi pubblici più rilevanti. Altre attività fondamentali: il monitoraggio, legato alle piattaforme digitali, e i controlli di legalità, con il rafforzamento della Struttura di missione del Ministero dell’Interno.

Codice della ricostruzione, una riforma storica

Grande soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge da parte dei “protagonisti” dell’operazione. A cominciare dal Commissario Straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e dal Capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, che hanno contribuito alla stesura del testo. Per loro si tratta di “Una riforma di portata storica, che punta a definire un quadro normativo uniforme per le attività di ricostruzione post sisma. Con l’attuazione di un modello che garantisca certezza, stabilità e velocità di questi processi, e che al tempo stesso assicuri una ripresa delle attività economiche e sociali nei territori colpiti”. E ancora: “Si tratta di una proposta virtuosa, resa possibile dalla condivisione delle esperienze di tutti. L’idea di fondo è quella di assicurare una policy stabile della ricostruzione e messa in sicurezza del territorio, ispirata ai principi di semplificazione, accelerazione dei tempi e sviluppo”.


Fonte: teknoring