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Equo compenso: nuova speranza per i professionisti?


Nei programmi elettorali anche la crescita degli studi professionali e la riduzione o abolizione dell’Irap.


Equo compenso e riduzione delle tasse sui professionisti.

I temi, presenti in alcuni programmi elettorali, potrebbero riaccendere le speranze del mondo delle professioni, che da tempo lamentano bassi guadagni a fronte di un sistema fiscale troppo esigente.

Il ddl sull’equo compenso, che stava per essere approvato nonostante alcune critiche sui contenuti, si è scontrato con lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate, che mettono fine al suo iter.

Equo compenso, studi professionali e Irap, le intenzioni dei partiti

Il centrodestra, promotore del ddl sull’equo compenso arenato in Parlamento, promette di tornare sul tema.

Forza Italia ha, nei suoi punti del programma, l’equo compenso per professionisti e lavoratori.

Lega mira all’approvazione della Legge sull’equo compenso per i professionisti.

Anche Italia Viva propone il completamento della riforma dell’equo compenso delle prestazioni professionali.

Per quanto riguarda l’abolizione delle tasse a carico dei professionisti, Azione – Italia Viva propone l’abolizione dell’Irap per una serie di categorie giuridiche, tra cui società di persone e società tra professionisti.

Azione – Italia Viva pensa anche di incentivare la crescita dimensionale degli studi professionali e di potenziare la cassa integrazione per i professionisti.



Equo compenso, il ddl arenato

Il disegno di legge sull’equo compenso è stato approvato dalla Camera a ottobre 2021. Il testo ha avuto il via libera della Commissione in Senato lo scorso luglio.

Nel ddl ci sono disposizioni che alcuni esponenti del mondo delle professioni vogliono modificare.

Si tratta delle sanzioni a carico dei professionisti iscritti agli Ordini che accettano incarichi gratuiti.

Per concludere il procedimento, mancava l’approvazione definitiva in Senato, ma la riunione della Conferenza dei Capigruppo, svolta a inizio settembre, si è conclusa senza un accordo.

Alcuni rappresentanti del mondo delle professioni pensano già al post elezioni e hanno formulato una serie di richieste.

Adepp, l'Associazione delle Casse di previdenza dei professionisti, ha chiesto che i professionisti iscritti agli Ordini non siano discriminati da possibili sanzioni che riguarderebbero solo loro e non i concorrenti e che l'equo compenso venga affermato non solo per le prestazioni nei confronti della Pubblica amministrazione, ma anche nel settore privato.
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fonte: edilportale